Proseguono gli acquisti sull’azionario europeo sostenuti anche dalla partenza positiva di Wall Street, con guadagni tra lo 0,6 e l’1%, in scia all’approvazione al Senato Usa della riforma fiscale dell’amministrazione Trump. Intorno alle 15:50 il Ftse Mib di Milano guadagna l’1,3%, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid avanzano dell’1,5-1,6% mentre il Dax è in rialzo addirittura dell’1,9 per cento. Più arretrato il Ftse 100 di Londra (+0,6%), indebolito dall’apprezzamento della sterlina in una giornata cruciale per la Brexit.
Oggi infatti si tiene l’incontro fra il premier britannico Theresa May e i vertici dell’Unione Europea per esaminare i progressi delle trattative ed eventualmente passare alla seconda fase delle negoziazioni, quella riguardante i futuri rapporti politici, economici e commerciali tra Londra e l’Ue.
Il clima di fiducia sul buon esito del divorzio sostiene la valuta britannica che risale a 1,35 dollari e porta il cross con l’euro a 0,877. In progresso il dollaro, che riporta il cambio con la moneta unica a 1,184 grazie ai progressi sul programma di tagli alle tasse. Il testo approvato dal Senato Usa dovrà essere riconciliato con la proposta passata alla Camera, con l’obiettivo di giungere entro Natale ad una legge definitiva.
Fra le materie prime il petrolio sconta il rafforzamento del biglietto verde e il nuovo incremento degli impianti di trivellazione in Nord America, così Wti e Brent cedono circa l’1% rispettivamente in area 57,8 e 63 dollari al barile. In correzione anche l’oro a 1.275 dollari l’oncia, dopo il balzo di venerdì sui nuovi timori di rischio impeachment per Trump.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp italiano si attesta all’1,73 per cento e lo spread con il Bund tedesco è in area 139 punti base.
A Piazza Affari svetta BUZZI (+4,6%), favorita dall’approvazione della riforma fiscale americana al Senato e dall’apprezzamento del dollaro.
In evidenza anche FCA (+4%) nonostante la flessione delle vendite in Italia a novembre. Nel weekend l’Ad Sergio Marchionne ha annunciato che il nuovo business plan verrà rilasciato nel secondo trimestre del 2018, mentre per la fine dello stesso anno è previsto lo scorporo di Magneti Marelli e Comau. Intanto si lavora ad un’estensione della partnership con Hyundai nel segmento dei veicoli a idrogeno.
In luce anche gli altri titoli legati al dollaro, come STM (+3%), LUXOTTICA (+3,3%) e CNH (+2,3%). Acquisti anche sui bancari con BPER a +3,2%, UBI a +2,7%, INTESA a +1,6% e UNICREDIT a +0,9 per cento. L’istituto di piazza Gae Aulenti riunisce oggi gli azionisti per votare alcune modifiche statutarie e intanto ha fatto sapere di non prevedere la vendita nel breve periodo dell’8,6% detenuto in Mediobanca.
A supportare Ubi, invece, contribuisce anche la conferma della raccomandazione ‘outperform’ da parte di Credit Suisse con target price di 5,15 euro che agli attuali corsi di Borsa incorpora un potenziale upside di oltre il 25 per cento.
In controtendenza, infine, PRYSMIAN (-3,2%) che acquisirà l’americana General Cable per un corrispettivo di 3 miliardi di dollari, ritenuto elevato da alcun analisti.