L’indice Ftse Mib segna un calo dell’1,4% nelle ultime 5 sedute, sostanzialmente in linea con le altre piazze europee, ad eccezione dell’Ibex di Madrid che ha registrato un incremento dello 0,4 per cento.
L’indice Ftse Italia Moda ha terminato gli ultimi cinque giorni borsistici di poco sotto la parità (-0,4%), sovraperformando il corrispondente indice europeo che ha registrato un calo dell’1,5 per cento.
Ferragamo è stata la migliore del comparto big, chiudendo la scorsa settimana a +1,4 per cento.
Luxottica si è fermata a -0,7% w/w, dopo aver ricevuto il via libera per la fusione con Essilor da parte del Competition Bureau canadese. L’approvazione dell’antitrust canadese rappresentava una delle condizioni sospensive all’operazione, unitamente a quelle di altre quattro giurisdizioni. Voci di stampa riportano però che l’antitrust europea si dichiara ancora lontana dalla decisione in merito alla fusione e fissano all’8 marzo 2018 il nuovo termine.
Ottava negativa anche per Moncler che è scesa dell’1,5 per cento.
Tra le società a media capitalizzazione, migliore delle ultime cinque sedute e unica in positivo è Geox che ha recuperato il 4,3 per cento.
Le peggiori del comparto sono Ovs e Cucinelli che hanno registrato cali pari rispettivamente all’1,2% e allo 0,8 per cento.
Safilo è la migliore della settimana con un incremento del 9,7%, in seguito alla comunicazione di aver siglato un accordo di partnership esclusiva con Supreme Eyewear per la distribuzione in Thailandia e Cambogia, sviluppando ulteriormente l’attività nell’area Apac.
Tra le small buon ottava anche per Basic Net (+2,8%), dopo aver comunicato l’acquisto di 17.100 azioni proprie tra il 20 e il 24 novembre 2017, per un controvalore complessivo di circa 60.304 euro, che hanno portato la società a detenere il 9,92% del capitale.
La peggiore della scorsa settimana è stata Piquadro che ha perso il 5,6 per cento.
In negativo anche Stefanel (-4,7% w/w), che ha comunicato di aver sottoscritto i contratti per l’erogazione del finanziamento di 23,8 milioni per la ristrutturazione del debito e il pegno sul marchio “Stefanel”.
Si segnala infine che Zucchi (-1%) ha comunicato un aumento dell’indebitamento finanziario netto di circa 3,3 milioni nel corso dell’ultimo mese per effetto della stagionalità dell’attività.