Il gruppo ha annunciato di aver stipulato un accordo di fusione per rilevare il 100% delle azioni di General Cable per 30 dollari per azione, pari a un premio di circa l’81% rispetto al prezzo di chiusura dello scorso 14 luglio, l’ultimo giorno di contrattazione della società americana prima dell’avvio di un processo di analisi di alternative strategiche.
Il valore complessivo dell’operazione è di circa 3 miliardi di dollari, con il perfezionamento della transazione previsto entro il terzo trimestre del 2018.
Il Ceo di Prysmian, Valerio Battista, ha dichiarato: “grazie a questa acquisizione saremo in grado di accrescere la nostra posizione nel mercato dei cavi, aumentando la nostra presenza in nord America e il footprint in Europa e sud America”.
Sulla base dei risultati pro-forma aggregati relativi ai dodici mesi chiusi al 30 settembre 2017, il gruppo combinato avrebbe generato un fatturato di oltre 11 miliardi di euro e un Ebitda adjusted di circa 930 milioni.
In seguito a tale operazione, Prysmian prevede di generare entro cinque anni sinergie di costo per 150 milioni di euro, a regime e al lordo degli effetti fiscali, principalmente grazie ad un miglioramento della strategia di approvvigionamento, ad un efficientamento dei costi generali e all’ottimizzazione della struttura produttiva. I costi straordinari di integrazione sono stimati pari a circa 220 milioni.
Il gruppo, inoltre, prevede che per gli azionisti della società il deal possa essere accreativo di valore in termini di utili per azione per il 10-12% già entro il primo anno successivo al suo perfezionamento (escludendo sinergie e relativi costi di implementazione).
La transazione verrà finanziata attraverso un mix di nuovo debito, cassa disponibile e linee di credito esistenti. Il CdA di Prysmian, infine, ha richiesto di analizzare l’opportunità di implementare nei prossimi 12 mei l’emissione di nuove azioni o altre operazioni similari per un ammontare massimo complessivo di 500 milioni.
Commento:
Nonostante il prezzo pagato da Prysmian sia piuttosto elevato, gli analisti ritengono l’operazione positiva e pienamente sostenibile. Il deal consentirà al gruppo di rafforzare la propria presenza nel mercato nord americano, mentre i risparmi di costo previsti avranno un effetto migliorativo sui margini.
A livello di multipli, le sinergie dovrebbero consentire all’EV/EBITDA di scendere da 13x a 8,4x, con il titolo che attualmente tratta a 10,21x e a 9,31x l’EV/EBITDA rispettivamente sul 2017 e sul 2018.