Si riuniscono questa mattina le assemblee ordinaria e straordinaria di Unicredit per deliberare le modifiche della governance, elaborate dai comitati interni su input dell’amministratore delegato Jean Pierre Mustier, per adeguare le regole della banca alle best practice internazionali.
La fotografia degli azionisti presenti all’assemblea mostra che il 75% del capitale è in mano a investitori istituzionali, una quota superiore al 65% detenuto dai fondi prima dell’aumento di capitale da 13 miliardi realizzato nel febbraio 2017.
Quanto alle novità proposte oggi agli azionisti, vi è la modalità di rinnovo del consiglio di amministrazione con l’introduzione della facoltà per lo stesso board di presentare una propria lista di candidati alla carica di amministratore, nonché un incremento del numero dei nomi tratti dalla lista di minoranza. Una modalità già seguita da molte grandi società internazionali.
Sarà poi proposta l’eliminazione del limite del 5% all’esercizio del diritto di voto. Questa modifica determina la possibilità di esercitare il diritto di recesso. Per questo Unicredit ha posto una clausola al fine di preservare la propria integrità del patrimonio, fissando un limite allo 0,25% del capitale. Se le domande di esercizio supereranno tale valore, la banca si riserva di annullare l’operazione.
Sarà poi messa al voto la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, per le quali è stato stabilito un rapporto di conversione di 3,82 ordinarie più un conguaglio di 27,25 euro ogni titolo di risparmio. Oggi a Piazza Affari le Unicredit rnc quotano 91,55 euro (-0,6%), sotto la pari rispetto ai 92,45 euro che deriverebbero dalla conversione all’attuale prezzo delle ordinarie pari a 17,07 euro (+1,1%).
Infine, sarà stabilito il trasferimento della sede sociale da Roma a Milano. In sede ordinaria si proporrà l’integrazione del collegio sindacale.
























