ll Ftse Italia Banche inizia la settimana con un progresso dello 0,9% e allineato all’analogo europeo (+1,5%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (+1,2%).
Il settore creditizio recupera le perdite riportate nella scorsa ottava, grazie anche alla conferma da parte della responsabile della supervisione bancaria della Bce, Danièle Nouy, che probabilmente Francoforte avrà necessità di qualche mese in più per mettere a punto le nuove regole per la gestione dei crediti deteriorati. Sempre sul fronte regolamentare, il prossimo giovedì si dovrebbe arrivare alla firma del cosiddetto accordo di ‘Basilea 4’.
Nel listino principale Bper (+2,7%) irrobustisce i guadagni della scorsa ottava, beneficiando ancora del fatto che al 30 settembre 2017 presenta un Cet1 già nettamente superiore al requisito minimo fissato dalla Bce per il prossimo anno.
Anche Ubi (+1,6%) rafforza i guadagni della settimana precedente, grazie anche alla conferma del giudizio ‘outperform’ da parte di Credit Suisse con target price a 5,15 euro.
Bene Intesa (+1,7%) supportato anche dal mantenimento del giudizio ‘outperform’ da parte di Credit Suisse ed Exane Bnp Paribas con prezzo obiettivo rispettivamente di 3,20 euro e 3,30 euro.
Moderato progresso per Unicredit (+0,4%) nel giorno in cui si è tenuta l’assemblea che ha dato il via libera alla nuova governance e durante la quale i vertici hanno confermato che la cessione dell’8,6% di Mediobanca (+0,7%) non è prevista nel breve termine.
Nel Mid Cap denaro su Popolare Sondrio (+0,6%), con i rappresentanti del fondo Amber (azionista con il 5%) che considerano la banca ben patrimonializzata (come evidenziato dal Cet1 a fine settembre 2017 superiore ai requisiti minimi stabili dalla Bce per il 2018) e con solide prospettive. Su anche Credem (+1,4%), grazie alla solidità dimostrata da un Cet a fine settembre 2017 significativamente maggiore rispetto al target minimo fissato dalla Bce per il 2018.
Tra le Small Cap ancora qualche presa di beneficio su Creval (-0,4%) dopo i recenti strappi.
Arretra ancora Carige (-1%) a pochi giorni dalla conclusione dell’aumento di capitale, dove secondo alcuni rumor Intesa, Generali e Unipol (ex detentori di titoli subordinati della banca ligure) si sarebbero impegnati a sottoscrivere 40 milioni dei 60 milioni loro riservate tramite la parziale conversione dei bond senior ricevuto dopo l’operazione Lme.