La Bce ha terminato il processo di revisione delle banche che saranno sottoposte direttamente alla propria supervisione. In seguito all’esame, gli istituti vigilati significativi sono scesi da 125 a 119.
Nel dettaglio, l’analisi ha portato a un unico nuovo ingresso. Si tratta del ramo basato a Francoforte del gruppo bancario britannico Barclays, la cui crescita l’ha portato a essere identificato dalla Vigilanza di Francoforte come un soggetto che rientra tra gli istituti significativi.
Escono, invece, sette gruppi. Due sono italiani: Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, finite in dissesto per le note vicende. Usciranno poi le banche Raiffeisen-Holding Niederösterreich-Wien and la Seb, che dopo tre anni di osservazione non hanno rispettato diversi criteri stabiliti dalla Bce e torneranno a essere vigilate rispettivamente dalla banca centrale austriaca e dalla Bundesbank. In seguito alle operazioni di acquisizione, poi non sono più realtà autonome la portoghese Banco Bpi e la spagnola Banco Popular. Infine, la francese Agence Française de Développement ha rinunciato spontaneamente alla licenza.
La revisione dell’elenco delle banche significative viene fatto dalla Bce ogni anno sulla base di parametri indicati dal Ssm e che includono l’ammontare degli asset e le attività cross-border.
In Italia le banche che rientrano nell’elenco sono 12 e precisamente Carige, Mps, Banco Bpm, Bper, Banca Popolare di Sondrio, Barclays Bank, Credito Emiliano, Iccrea, Intesa, Mediobanca, Unicredit e Ubi.