L’indice dell’impiantistica inizia la settimana in controtendenza al mercato principale (+1,2%) e all’Eurostoxx Prodotti e Servizi industriali (+1,5%) e chiude a -0,9%.
Il segno e la variazione in realtà sono quasi interamente imputabili al forte ribasso di Prysmian (-4,1%) sulla quale erano cominciate a circolare nuovamente nel tardo pomeriggio di venerdì voci circa la possibile definizione dell’offerta si General Cable.
Fin dalla prima mattinata il titolo Prysmian ha cominciato a mostrare sintomi di debolezza dopo che la società ha alzato ufficialmente il velo sull’acquisizione della concorrente americana General Cable. L’operazione prevede l’acquisizione totalitaria di GC ad un prezzo unitario di 30 dollari per azione per un esborso complessivo di circa 3 miliardi di dollari, finanziato parte in cash parte in debito e forse attraverso un aumento di capitale di massimi 500 milioni. Ill nuovo colosso genererà un fatturato combinato superiore a 11 miliardi di euro ed importanti sinergie di costo. L’operazione è ben vista dagli analisti in quanto permetterà a Prysmian di aumentare la propria presenza sul mercato americano, molto bene dal mercato americano che vede il titolo General Cable allinearsi al valore di acquisto offerto (+80%), un po’ meno sul mercato italiano dove si registra un calo dell’azione Prysmian in chiusura del 4,1% a causa del rilevante premio offerto per la concorrente.
L’altro titolo di cui dare conto è Fincantieri che riprende la corsa dopo l’annuncio di un’offerta congiunta con Naval Group per una commessa di quindici navi da combattimento per la Royal Canadian Navy. La società di Monfalcone aggiorna ancora una volta i massimi da inizio quotazione e chiude a 1,25 euro con un progresso del 3,9% su venerdì.
Bene Astaldi e Salini che avanzano rispettivamente del 2,6 e del 2,3%. Chiudono in modesto ribasso, invece, Leonardo (-0,7%) e Danieli (-0,8%).