ll Ftse Italia Banche chiude con un calo dello 0,7% e allineato all’analogo europeo (-1,2%), portandosi dietro anche al Ftse Mib (-0,5%).
Sul settore creditizio scatta qualche presa di profitto a due giorni dalla conclusione delle consultazioni relative all’addendum proposto dalla Bce, con l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) che sta predisponendo il documento contenente le proprie osservazioni da inviare a Francoforte.
Nel listino principale le prese di beneficio penalizzano tutte le banche che avevano fatto meglio nelle scorse sedute, compresa Bper (-1,2%) il cui Ad Alessandro Vandelli ha illustrato la manovra di de-risking da 4 miliardi sul portafoglio npl con l’obiettivo di ridurre lo stock del 35% entro il 2020. Nel frattempo, cominciano le manovre in vista dell’assemblea del prossimo aprile che dovrà nominare in nuovo cda.
Giù anche Unicredit (-0,8%) che è stata in positivo per quasi tutta la giornata sostenuta dalla conferma dell’indicazione d’acquisto da parte di diverse case di investimento, prima di ritracciare nel finale.
Nel Mid Cap i realizzi colpiscono sia Popolare Sondrio (-0,8%) sia Credem (-0,3%), dopo le performance positive delle ultime sedute.
Tra le Small Cap arretra pesantemente Creval (-7,9%) dopo il recente rimbalzo e con l’avvicinarsi dell’assemblea, fissata per il prossimo 19 dicembre, che dovrà dare il via libera all’aumento di capitale da 700 milioni.
Ancora vendite su Carige (-1%) nell’ultimo giorno dell’aumento di capitale. Intanto, sul fronte cessioni, la banca ha sottoscritto un accordo vincolante con Credito Fondiario per la cessione del portafoglio da 1,2 miliardi di npl a un corrispettivo pari al 22,1% del valore lordo, e della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati a un prezzo di 31 milioni.