Carige – Si avvia a concludere con successo l’aumento

Ieri si è concluso il periodo di sottoscrizione relativo all’aumento di capitale di Carige. Dai dati preliminari comunicati dalla banca risulta sottoscritto circa il 66% dell’ammontare, pari a circa 331 milioni.

A tale cifra vanno aggiunti circa 46 milioni versati da Unipol, Intesa Vita e Generali, relativi alle adesioni pervenute nel contesto della tranche riservata ai portatori dei titoli subordinati oggetto dell’operazione di Lme.

Sommando le due componenti, si giunge a un valore complessivo pari a circa 377 milioni. A questa cifra vanno aggiunti altri 120 milioni relativi ad accordi di garanzia di prima allocazione e in via proporzionale sottoscritti da Equita Sim.

Carige può quindi contare su 497 milioni sul totale di 500 milioni, più i 60 milioni di tranche riservata. L’intera cifra è garantita dal consorzio delle banche che, se non ci fosse alcuna richiesta per l’inoptato, garantirebbero circa 3 milioni, in quanto la quota sottoscritta dagli ex bondholder andrebbe considerata a copertura dell’aumento.

Una parte dei diritti offerti potrebbe essere sottoscritta dal gruppo Malacalza. La holding dell’imprenditore piacentino, principale socio dell’istituto con una quota del 17,7% per la quale ha già sottoscritto le azioni di competenza con un investimento di circa 88,5 milioni, avrebbe infatti fatto richiesta alla Bce per aumentare la propria partecipazione al 28 per cento. Una quota appena al di sotto della soglia di rilevanza opa. L’investimento aggiuntivo sarebbe pari a circa 51 milioni, arrivando a coprire quasi totalmente la cifra ancora mancante alla chiusura dell’aumento.

In ogni caso, la procedura prevede che i diritti di opzione non esercitati vengano offerti in Borsa secondo un calendario che verrà tempestivamente comunicato al mercato. Nel caso in cui a seguito dell’offerta in Borsa rimanessero diritti inoptati, gli stessi saranno sottoscritti dai sub-garanti di prima allocazione e a seguire dai garanti e dai sub-garanti proporzionali su base pari passu, fermo restando il diritto di Malacalza Investimenti di sottoscrivere nuove azioni che dovessero risultare non sottoscritte al termine dell’asta, per un ammontare che consenta alla stessa di raggiungere una partecipazione pari al 28% del capitale sociale post aumento.

Si ricorda che al fine di aggiornare il prospetto informativo pubblicato per l’aumento di capitale con l’evoluzione delle operazioni comunicate al mercato il 4 e il 6 dicembre, Banca Carige ha predisposto un supplemento al prospetto stesso soggetto ad approvazione da parte di Consob che implica il sorgere di un diritto di recesso.

L’amministratore delegato Paolo Fiorentino ha commentato: “Oggi scriviamo una nuova pagina della storia di Banca Carige, siamo molto soddisfatti per il risultato del nostro aumento di capitale che è andato in porto con grande successo, nonostante la difficile situazione di mercato in cui ci siamo trovati. Mi piace sottolineare che si tratta della prima volta che una banca in difficoltà nel nostro Paese ce l’ha fatta da sola, insieme al suo territorio. Sono stato fiducioso fin dall’inizio, ero certo che la banca fosse viva e pulsante e ne abbiamo avuto conferma grazie al coinvolgimento determinante sia dei soci stabili sia dei nostri piccoli azionisti, che hanno fatto la loro parte”.