Utility – Lieve rialzo per il settore (+0,2%) che aggiorna il record storico

Terza seduta consecutiva al rialzo per il Ftse Italia Servizi Pubblici (+0,2%) che, nel corso delle contrattazioni di ieri, ha registrato il nuovo record storico a 30.401,77 punti per poi concludere a 30.337,79 punti. Ancora una volta, la performance giornaliera del paniere dei titoli tricolori del settore utility e delle rinnovabili è stata superiore a quella del principale paniere del listino milanese, cioè del Ftse Mib (-0,5%), ma leggermente inferiore a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (+0,4%).

Da segnalare che sul mercato dei governativi europei, i rendimenti sui titoli di Stato italiani sono diminuiti sulle scadenze fino a 5 anni, mentre sono aumentati sulle maturity sopra i 7 anni.

Nel segmento delle Big Cap, nessun titolo ha registrato ieri una variazione giornaliera negativa delle quotazioni, con A2A (+0,4%) che ha portato a casa il risultato borsistico migliore. A sostenere i corsi delle azioni della multi-utility lombarda le dichiarazioni di martedì pomeriggio dell’amministratore delegato, Luca Valerio Camerano, relative ai conti del 2017. Il numero uno di A2A ha detto che l’andamento del business a ottobre e a novembre consente di confermare l’ottimismo per i risultati dell’esercizio in corso. Nelle stesse ore il presidente di A2A, Giovanni Valotti, ha auspicato che la chiusura dell’operazione che porterà alla creazione di una super-utility lombarda possa avvenire in tempi brevi, dopo l’approvazione dei comuni di riferimento.

In lieve rialzo anche Italgas (+0,4%), nonostante il secondo downgrade in meno di una settimana. Dopo il taglio della raccomandazione di venerdì scorso da parte di Banca Akros, a “Neutral” dal precedente “Accumulate” con la conferma del target price a 5,10 euro, ieri è stata la volta degli esperti di Deutsche Bank. Nel dettaglio, gli analisti della banca tedesca hanno pubblicato uno studio settoriale in cui hanno ridotto il giudizio sulle azioni Italgas a “Sell” dal precedente “Hold”, rivendendo il prezzo obiettivo a 4,90 euro dal precedente target price a 4,60 euro. Il downgrade è stato giustificato con la considerazione che l’ottima performance borsistica registrata nel 2017 espone i titoli del gruppo guidato da Paolo Gallo all’incremento del rischio politico in Italia, in considerazione delle prossime elezioni della primavera del 2018.

Ancora denaro, seppur timido, su Snam (+0,2%), con l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico che ha approvato i ricavi riconosciuti per il servizio di trasporto, dispacciamento e misura del gas naturale per l’anno 2018, a 1,947 miliardi di euro (1,88 miliardi quelli relativi all’anno 2017), mentre i ricavi effettivi dell’anno 2018 dovranno tenere conto dei volumi effettivamente trasportati rispetto al valore di riferimento, assunto pari a 67,2 miliardi di metri cubi. La Regulated asset base (Rab), cioè il capitale investito a fini regolatori, utilizzata per il calcolo dei ricavi 2018 è pari a 16 miliardi, contro i 15 miliardi utilizzati per il calcolo dei corrispondenti ricavi 2017, in quanto include gli investimenti effettuati nello stesso anno.

Nell’ambito delle Mid Cap, seduta da incorniciare per Iren (+4,6%), con il Consiglio di amministrazione che nella serata di martedì ha approvato la relazione degli amministratori per l’aumento di capitale riservato alla fusione con e Acam. L’iter dell’operazione in esame è partito con l’offerta dello scorso 22 maggio nell’ambito della procedura trasparente avviata dalla multi-utility di La Spezia con l’avviso pubblicato lo scorso 28 marzo per l’individuazione di un operatore economico per l’attuazione della procedura trasparente di aggregazione societaria ed industriale di Acam. L’offerta del gruppo guidato da Massimiliano Bianco è stata pari a 59 milioni di euro per il 100% di Acam e l’operazione di aggregazione in via di finalizzazione potrà avere ad oggetto: (i) l’acquisizione da parte di Iren di almeno il 70% del capitale di Acam e (ii) la contestuale sottoscrizione e liberazione da parte dei Comuni soci Acam che rappresentino almeno il 70% del capitale di Acam ante vendita, di un aumento di capitale di Iren ad essi riservato.

Tra le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, le peggiori performance borsistiche della giornata di ieri sono state portate a casa da Acsm-Agam (-2,7%) e da ErgyCapital (-2,7%) mentre hanno conclusione le contrattazioni in lieve rialzo Falck Renewables (+0,6%) e Edison Rnc (+0,6%).