Apertura in rialzo per i listini europei, dopo le sedute positive di Wall Street e dei mercati asiatici. Intorno alle 9:05 il Ftse Mib di Milano avanza dello 0,7% sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (+0,8%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%) mentre il Ftse 100 di Londra scambia invariato.
In mattinata si è tenuto un incontro fra il premier Theresa May e il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, che ha portato a sbloccare le trattative sulla Brexit. Ora sarà possibile passare alla seconda fase di negoziazioni, quella relativa ai rapporti economici e politici tra Londra e l’Unione in seguito al divorzio.
Sul Forex la sterlina scambia poco mossa, dopo i rialzi delle sedute precedenti innescati dalle aspettative sul raggiungimento dell’accordo, con il cambio tra valuta britannica e dollaro a 1,349 e il cross con l’euro in discesa in area 0,87. Il biglietto verde continua a guadagnare terreno sull’euro (EUR/USD 1,175) sostenuto dai progressi sulla riforma fiscale e dal rinvio di due settimane dello “shutdown” governativo. In progresso anche il cambio dollaro/yen a quota 113,5.
L’agenda macro prevede come appuntamento di spicco il job report americano di novembre, mentre in mattinata sono stati diffusi i dati migliori delle attese sul Pil giapponese e sul commercio cinese. Positivi anche i numeri sulla produzione industriale e manifatturiera francese di ottobre, mentre si attendono statistiche analoghe per quanto riguarda il Regno Unito.
Fra le materie prime le quotazioni del petrolio scambiano poco mosse con Wti e Brent rispettivamente a 56,7 e 62,3 dollari al barile, mentre l’oro naviga poco mosso in area 1.250 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp riparte dall’1,67% con un differenziale dal benchmark tedesco invariato a 136 punti base.
A Piazza Affari partono in rialzo le banche con UBI a +1,4%, INTESA e UNICREDIT in progresso di circa un punto percentuale, BPER a +0,9% e BANCO BPM a +0,8%, dopo la firma dell’accordo Basilea 4 di ieri.
In evidenza anche TELECOM ITALIA (+1,1%), che ha ricevuto le offerte preliminari non vincolanti per l‘acquisto della partecipazione in Persidera.
Poco mossi i petroliferi, in frazionale rialzo le utilities. Acquisti su STM e BUZZI (+1,3%), oltre che su FCA (+1%). Ben intonata infine MEDIASET, al lavoro per trovare un accordo con Vivendi sulla disputa legata a Premium prima dell’appuntamento in tribunale del 19 dicembre.