Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), azionista di Poste con il 35%, ha deciso di assegnare a Deloitte il mandato per verificare la congruità della partecipazione nella stessa iscritta in bilancio a patrimonio netto.
È quanto riportano rumor di stampa, ricordando che Cdp aveva lanciato un bando volto ad affidare “un incarico di consulenza contabile e valutativa inerente la purchase price allocation richiesta dal principio contabile internazionale Ifrs3 relativo all’acquisizione del 35% del capitale sociale di Poste Italiane”.
Cdp era diventata socio di Poste a ottobre 2016, dopo che il Mef, suo principale azionista, aveva sottoscritto un aumento di capitale da 2,9 miliardi della stessa Cdp tramite il conferimento del 35% di Poste.
Nella relazione finanziaria semestrale di Cdp, la quota del 35% nella società romana era iscritta in bilancio per 2,93 miliardi.
Il compito dei consulenti sarà quello di constatare se il valore del patrimonio netto di Poste Italiane sia in linea con quello iscritto nel bilancio di Cdp, elemento di cui poi quest’ultima terrà conto in vista della redazione del bilancio consolidato 2017.
Al 30 settembre, il patrimonio netto consolidato di Poste ammontava a 7,7 miliardi. Applicando a questo valore il 35% in capo a Cdp, si ottiene un controvalore di 2,7 miliardi.