Il settore Oil&Gas chiude la settimana avanzando di quattro decimali, sicuramente meglio dell’omologo europeo che registra un rosso dello 0,6%, ma ben distante dal 3% accumulato dal Ftse Mib. Non vale la scusa del clima di scambi ridotti dettato dalla festività dell’Immacolata, ma forse il dito va puntato sugli esiti della riunione dell’Opec della vigilia del precedente fine settimana il cui esito scontato ha riacutizzato la pressione ribassista sui prezzi del greggio.
I tre titoli principali mostrano andamenti differenziati con Eni, di gran lunga il più importante, che si muove solo frazionalmente al rialzo (+0,6%) anche sulla notizia della riattivazione dell’impianto di Goliat nello stretto di Barens fermo da due mesi, Tenaris che chiude la settimana con un +1,7% e Saipem, invece, che scende del 2,6%, senza riuscire a capitalizzare la revisione in positivo del giudizio di alcune case di brokeraggio.
Maire Tecnimont riesce da metà settimana in avanti a recuperare quasi il 5% e si riavvicina a quota 4 euro. La società ha festeggiato il primo decennio di quotazione con un evento a Palazzo Mezzanotte nel corso del quale il Presidente e primo azionista … ha rimarcato il processo di turn-around realizzato con successo che ha portato la società a consolidare la propria presenza a livello mondiale e a porsi nuovi obiettivi ambiziosi per il futuro.
Saras scende del 2,3%. L’azienda leader nella raffinazione risente ovviamente più degli altri titoli del settore delle dinamiche del prezzo del barile.
Il titolo d’Amico recupera un timido 0,8% e sembra riuscire a consolidare attorno a questi livelli di prezzo dopo il lungo ribasso che porta la performance da inizio anno a quasi -23%.
Gas Plus si ferma a mezzo punto percentuale il progresso settimanale.