Nella giornata di ieri la giunta del principale Comune brianzolo e quella del maggiore ente locale lariano hanno approvato la delibera di indirizzo sulla fusione per incorporazione in Acsm-Agam (di cui A2A detiene il 24,8% del capitale) di Aspem Varese (di cui A2A detiene il 90%), Azienda Energetica Valtellina e Valchiavenna o AEVV (di cui A2A detiene il 9,4% del capitale), Acel service, Aevv Energie e Lario Reti Gas.
Domani la delibera in esame sarà illustrata al consiglio comunale di Monza alla presenza di Giovanni Valotti, presidente di A2A che è partner industriale del progetto, e degli advisor dell’operazione.
Bisognerà poi aspettare lunedì 18 dicembre per la discussione generale in aula e per il voto finale nel consiglio comunale di Monza e in quello di Como, che sono tra i principali azionisti di Acsm-Agam rispettivamente con il 27,1% del capitale e con il 24,8% del capitale.
Il comune di Sondrio ha dato il proprio via libera alla fusione a sei già nelle scorse settimane, mentre nei prossimi giorni, presumibilmente entro Natale, anche gli 88 comuni della provincia di Lecco voteranno.
È necessario, comunque, sottolineare che la votazione di lunedì riguarda soltanto la delibera d’indirizzo che attribuisce ai sindaci dei comuni di Como e Monza il mandato a proseguire lo studio per la fusione a sei. Nei primi mesi del 2018 sarà necessario un altro voto quando sarà più chiaro il piano industriale del nuovo gruppo, la cui compagine sociale vedrà i due enti locali lombardi con poco più del 10%, con Monza che avrà una quota maggiore rispetto a Como, mentre i comuni del lecchese avranno una quota intorno al 20% e A2A il 40%, con quest’ultima che consoliderà la nuova Acsm-Agam.
Sulla base delle indicazioni preliminari, post-operazione Acsm-Agam potrà generare nel 2021 un Ebitda compreso tra 90 e 120 milioni di euro, mentre il piano attuale della Small Cap, in assenza di operazioni straordinarie, prevede alla stessa data un Ebitda di 56 milioni.