Il gestore degli aeroporti di Venezia e Treviso starebbe valutando un ritorno a Piazza Affari nel medio periodo, cioè nell’arco di due-tre anni.
Lo si apprende da fonti di stampa, secondo cui la società, sempre in un’ottica di medio termine, potrebbe far confluire in una holding le partecipazioni che Save detiene nelle società di gestione aeroportuali di cui è azionista (a cominciare da Catullo che controlla gli scali di Verona e Brescia) e successivamente procedere alla quotazione. Questa mossa sarebbe coerente con il progetto al presidente Marchi di dar vita a un sistema aeroportuale del Nord Est.
Si ricorda che le azioni Save sono state revocate da Borsa Italiana il 23 ottobre scorso dopo l’Opa lanciata da Agorà Investimenti al prezzo di 21 euro per azione sull’intero capitale sociale. A seguito dell’operazione da 401,8 milioni, la compagine azionaria è costituita dal veicolo Agorà Investimenti (che controlla circa il 97% di Save), composto dal presidente di Save, Enrico Marchi, e i fondi Deutsche Asset Management e Infravia Capital Partners.
Dopo il delisting il presidente Marchi ha avviato la semplificazione in un unico veicolo, Milione, che controllerà Save e che garantirà risorse per investimenti per almeno 100 milioni ogni anno per 5 anni. Solo una volta che i piani sono stati completati si potrà ripensare alla quotazione. Ecco perché il ritorno a Piazza Affari non è comunque previsto in tempi brevissimi.