Mattinata prudente per le Borse europee, in attesa di spunti dalle banche centrali. Intorno alle 12:00 il Ftse Mib flette dello 0,6%, appesantito soprattutto dai titoli bancari e da Telecom Italia. Poco mossi il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (invariato), mentre rimbalza leggermente l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%) dopo la lieve flessione di ieri.
I meeting di Fed e Bce restano sotto la lente degli investitori, alla ricerca di indicazioni sull’impatto che la graduale normalizzazione della politica monetaria potrà avere nel corso del 2018 sui prezzi degli asset. Con ogni probabilità, inoltre, questa sera l’istituto centrale alzerà i tassi di interesse di 25 basis point mentre dall’Eurotower sono attesi domani ulteriori dettagli sul piano di riduzione degli acquisti di titoli.
Sul fronte macro si attendono i dati sull’indice dei prezzi al consumo di novembre degli Stati Uniti, dopo la crescita evidenziata ieri dei prezzi alla produzione. Intanto il dollaro viaggia poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio EUR/USD a 1,175 e l’USD/JPY a 113,4.
Tra le materie prime le quotazioni del petrolio scambiano in modesto rialzo, con Wti e Brent rispettivamente a 57,5 e 63,8 dollari al barile. In attesa del report mensile dell’Opec e dei dati settimanali dell’Eia sulle scorte americane, il segretario del cartello dei Paesi produttori, Mohammad Barkindo, ha dichiarato che la riduzione delle riserve procede sostanzialmente in linea con le attese, grazie al programma di tagli recentemente esteso fino a fine 2018.
Vendite diffuse sull’obbligazionario, con il rendimento del decennale italiano che risale all’1,75%, separato da un differenziale con il Bund tedesco di 141,5 punti base.
A Piazza Affari pesano le vendite sul comparto bancario, in particolare su UNICREDIT (-3,4%) all’indomani delle nuove indicazioni sui target di piano. In rosso anche BANCO BPM (-2,8%), BPER (-2,9%) e UBI (-2,5%) mentre INTESA limita i danni e scambia poco sotto la parità.
Sottotono anche TELECOM ITALIA (-2,9%), nel giorno dell’incontro previsto tra l’Ad Amos Genish e il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Deboli i petroliferi dopo i rialzi di ieri e le utilities.
Avanzano invece EXOR (+1,4%) e GENERALI (+1,1%), quest’ultima grazie anche all’innalzamento della raccomandazione da ‘neutral’ a ‘buy’ da parte di Bank of America Merrill Lynch, con target price aumentato da 16 euro a 18 euro.
Poco sopra la parità PRYSMIAN (+0,2%), che ha acquisito un contratto del valore di circa 80 milioni di euro con EWA.