Il mercato italiano accusa uno storno di quasi un punto e mezzo, innescato principalmente dal settore bancario, ma esteso a macchia d’olio all’intero listino. Anche le altre Borse dell’Europa continentale chiudono in negativo, ma con flessioni più contenute.
Si attendono le decisioni della Fed e domani quelle della Bce, un po’ di tensioni politiche internazionali e nazionali fanno da contorno e, non da ultimo, si chiudono i libri di fine anno e l’attività si riduce fisiologicamente.
Il listino dell’impiantistica, in realtà, si comporta egregiamente e si ferma a un modesto -0,2%, molto prossimo al -0,3% dell’Eurostoxx Prodotti e Servizi Industriali.
Brilla il titolo Salini che agguanta un rialzo del 2,6% e si qualifica come uno dei migliori del mercato, mentre Astaldi e Trevi risentono più degli altri della debolezza del contesto generale e lasciano sul campo rispettivamente il 2,8 e il 3,4%.
Deboli, ma non più di tanto, Prysmian (-0,6%) e Leonardo (-0,8%),sebbene entrambe le società abbiano comunicato in giornata l’acquisizione di nuovi ordini.