Giornata all’insegna delle vendite per il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha terminato le contrattazioni con un -1,6% restando sotto i 30.000 punti, sottoperformando il Ftse Mib (-0,9%) ma in linea con l’Euro Stoxx 600 Utilities (-1,5%).
Chiudono in calo anche le altre principali piazze europee, con perdite che vanno dal -0,8% di Parigi al -0,4% di Francoforte. Ad appesantire i listini nel finale anche il rallentamento di Wall Street, che si rimangia parte dei guadagni iniziali dopo le critiche dei due senatori repubblicani Susan Collins e Marco Rubio al piano di tagli alle tasse.
La Bce ha poi mantenuto i tassi invariati e ha ribadito l’impegno ad allentare gradualmente il programma di acquisti di titoli. Draghi ha sottolineato nuovamente la necessità degli stimoli monetari finché necessario, mostrandosi comunque fiducioso su una graduale convergenza dell’inflazione verso il target.
Tornando alle società del settore chiudono tutte sotto la parità le Big Cap, con Enel che archivia la giornata con una perdita dell’1,7% a 5,34 euro nonostante la controllata Enel Green Power North America si sia aggiudicato due Renewable Energy Support Agreements della durata di 20 anni per 145,6 MW di nuova capacità eolica nello Stato dell’Alberta, in Canada, a seguito di una gara indetta dal gestore del sistema elettrico della provincia, Alberta Electric System Operator.
Tra le Mid Cap si salvano Ascopiave ed Iren che chiudono sostanzialmente sulla parità. Hera, che attraverso la controllata Herambiente ha perfezionato l’acquisto di un ulteriore 40% delle azioni di Aliplast, primaria realtà nazionale nella raccolta e riciclo della plastica e conseguente rigenerazione, chiude a -0,8% nonostante la notizia positiva, dato che in questo modo Hera ha consolidato la propria presenza sul mercato, offrendo ai propri clienti soluzioni affidabili e sempre più integrate, in grado di far completare e chiudere il virtuale cerchio della sostenibilità: dal ritiro e trattamento dei rifiuti plastici derivanti dagli scarti di produzione, fino alla rigenerazione di nuovi prodotti.
Tra le Small Cap seduta molto positiva per K.R. Energy (+7,5% a 0,54 euro) sempre in scia alla notizia di martedì quando il Consiglio di amministrazione ha autorizzato la controllata FIB a sottoscrivere gli accordi necessari con un pool di banche – costituito da Bpm, Unicredit e Banca del Mezzogiorno/MCC – relativi alla erogazione di massimi 29 milioni di euro suddivisi in due linee di credito.