ll Ftse Italia Banche avvia la settimana con un rialzo dell’1% e in linea all’analogo europeo (+1%), trainando anche il Ftse Mib (+1,3%).
Il settore creditizio, dunque, tenta un recupero dopo avere perso quasi il 7% nell’ottava precedente in seguito ai rumor di un possibile scioglimento delle Camere il 27 dicembre, per arrivare alle elezioni politiche in Italia il 4 marzo. Notizia che aveva portato a un allargamento dello spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi (in cui le banche sono in gran parte esposte) fino a 150 punti base.
Parziale risalita per quasi tutti i titoli del Ftse Mib, inclusa Unicredit (+1,7%) su cui Fitch ha confermato il rating a ‘BBB’. Ok anche Intesa Sanpaolo (+0,6%), tra le banche che avevano resistito meglio all’ondata di vendite della scorsa settimana e su cui la stessa Fitch ha mantenuto il rating di lungo termine a ‘BBB’.
Mps (+3,3%) azzera il rosso della settimana precedente nel giorno in cui si è tenuta l’assemblea che ha ridefinito l’assetto della governance, con l’attenzione puntata sulla nomina del nuovo presidente dopo il passo indietro di Alessandro Falciai.
Nel Mid Cap tenta la rimonta Popolare Sondrio (+1,6%) dopo essere stata colpita dalle prese di profitto nei giorni scorsi, mentre su Credem (-1%) proseguono i realizzi.
Tra le Small Cap Carige termina invariata dopo che sono stati acquistati anche tutti i diritti inoptati residui, con la sottoscrizione delle relative azioni che dovrà essere effettuata entro e non oltre il prossimo 21 dicembre.
Ancora vendite su Creval (-3,6%), in attesa dell’esito dell’assemblea dei soci che si riunirà oggi per dare il via libera all’aumento di capitale da 700 milioni.