Seduta poco movimentata, fin qui, per i listini europei mentre Wall Street ha aperto non lontano dalla parità dopo i nuovi record registrati ieri. Intorno alle 15:45 il Ftse Mib di Milano (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,15%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%) sono in marginale flessione mentre il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) si mantengono in territorio positivo.
Oltreoceano gli indici americani hanno avviato gli scambi con cautela in attesa del voto alla Camera sulla riforma fiscale dei Repubblicani. Tra oggi e domani la proposta verrà esaminata anche dal Senato, con l’obiettivo di presentare entro fine settimana la versione definitiva del piano di tagli alle tasse sulla scrivania di Trump.
Nel frattempo l’euro/dollaro risale a quota 1,182, nonostante il lieve peggioramento evidenziato in mattinata dall’indice IFO di dicembre sulla fiducia delle aziende tedesche. Il biglietto verde guadagna terreno sullo yen portandosi a 112,8 ma resta parzialmente frenato dai dubbi sull’effettivo impatto economico della riforma fiscale.
Tra le materie prime resta intonato positivamente il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 57,4 e 63,6 dollari l’oncia in attesa dei dati sulle scorte (oggi quelli Api e domani quelli Eia) che dovrebbero mostrare un’ulteriore diminuzione delle riserve americane, nella direzione di un graduale ribilanciamento del mercato globale. L’oro arretra a 1.261 dollari l’oncia.
Vendite diffuse sull’obbligazionario, dove lo spread tra Btp e Bund decennali si dilata lievemente a 149 punti base e il rendimento del titolo di Stato italiano si porta in area 1,85 per cento.
A Piazza Affari ancora acquisti su SAIPEM (+3,9%), che potrebbe beneficiare anche dell’offerta di Mc Dermott, da 6 miliardi di dollari, per Chicago Bridge.
Tra i bancari spiccano BANCO BPM (+3,2%) e BPER (+3%) mentre le utilities continuano a soffrire con A2A (-0,7%), TERNA (-1,4%), ITALGAS (-1,6%) ed ENEL (-1,7%) fra le peggiori del Ftse Mib. Limita i danni SNAM (-0,2%), promossa da Credit Suisse da ‘neutral’ ad ‘outperform’ con target price alzato da 4,2 a 4,6 euro.
Lieve rimbalzo di FERRAGAMO (+1,1%) e MEDIASET (+0,8%), mentre in fondo al listino sprofonda YNAP (-4,4%) in scia al taglio delle stime da parte di Kepler e di Morgan Stanley.