Negli ultimi due mesi la società capitolina non ha vissuto una situazione tranquilla per sé e per i propri investitori. La motivazione principale è da ricondurre al rischio di possibile default in cui è incorso il Venezuela, paese verso il quale Astaldi ha un’esposizione importante. Da metà novembre, infatti, i titoli Astaldi, sia azionari che obbligazionari, hanno subito una flessione molto significativa.
Nell’incertezza delle strategie che Caracas riuscirà ad adottare nel prossimo futuro per trovare una soluzione credibile al dissesto finanziario in cui versa il paese, Astaldi continua a perseguire la politica industriale di de-risking e di rafforzamento in aree di più elevata solidità, confermando la propria leadership nel settore delle costruzioni. Questo unitamente all’attuazione di un piano di rafforzamento patrimoniale col supporto del sistema bancario, in stadio avanzato di studio, sembra essere alla base di un ritrovato, anche se ancora timido, recupero delle quotazioni dai minimi toccati a ridosso del tracollo di metà novembre.
Guardando al titolo azionario, Astaldi – oggi in rialzo di quasi il 2% -, col passare delle giornate, ha riguadagnato terreno portandosi e mantenendosi stabilmente sopra quota 2 euro, ma senza riuscire ancora ad individuare obiettivi più ambiziosi.
ll mercato, in questo caso, sembrerebbe quindi prospettare un quadro ancora fortemente incerto per la società capitolina almeno fintanto non risulterà chiaro l’effettivo impatto della crisi venezuelana sui conti aziendali.
Il mercato obbligazionario (Astaldi 7,125% 1/12/2020 ISIN XS1000393899) sembra offrire, viceversa, una visione più rosea, visto il recente recupero del prezzo del titolo di circa 18 punti, dal minimo di 62 di metà novembre al valore corrente prossimo a 80. La crescita del trend dell’obbligazione è quindi assai più consistente, per quanto vada sottolineata la scarsa liquidità del titolo e gli scambi sottili che lo accompagnano.
Sarà quindi importante, nel prossimo futuro, continuare a cercare conferme reciproche dai corsi di Borsa da entrambe le tipologie di strumento.