ll Ftse Italia Banche in leggera crescita (+0,1%) e in linea all’analogo europeo (+0,1%), non riuscendo però a portarsi dietro il Ftse Mib (-0,5%) frenato dalle utilities.
Il settore creditizio prosegue così in minima parte la risalita iniziata ieri, dopo avere perso quasi il 7% nella scorsa settimana in seguito ai rumor di un possibile scioglimento delle Camere entro fine anno, per arrivare alle elezioni politiche a marzo 2018. Notizia che aveva condotto a un allargamento dello spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi (in cui le banche sono in gran parte esposte) fino a 150 punti base.
A guidare i rialzi di ieri Bper (+3,3%) e Banco Bpm (+2,7%), tra le più colpite dalle vendite nella settimana precedente, con quest’ultima che ieri ha tenuto il board per esaminare le offerte arrivate per i due portafogli di npl da 2 miliardi. Continua la rimonta avviata lunedì anche Ubi (+0,2%) dopo il rosso della scorsa ottava, mentre Unicredit (+0,6%) rafforza il guadagno della seduta precedente dopo la conferma dei rating da parte di Fitch.
Mps (+1,2%) consolida la crescita della seduta precedente dopo la nomina da parte dell’assemblea straordinaria del nuovo cda a valere sul triennio 2017/19, con la designazione di Stefania Bariatti alla presidenza al posto di Alessandro Falciai. Nell’occasione il Ceo Marco Morelli ha fatto il punto della situazione, facendo presente che occorrerà del tempo per il recupero dei ricavi.
Nel Mid Cap termina flat Popolare Sondrio, mentre tornano gli acquisti su Credem (+0,6%) dopo la frenata delle ultime sedute.
Tra le Small Cap bene Carige (+1%), dopo che sono stati acquistati anche tutti i diritti inoptati residui. Inoltre, la banca ligure ha raggiunto un accordo con i sindacati per 490 uscite volontarie.
Piccolo rimbalzo per Creval (+3,5%) nel giorno dell’assemblea straordinaria chiamata ad approvare l’aumento di capitale da 700 milioni, a cui potrebbe partecipare anche il fondo tedesco Mainstream Capital con un investimento compreso tra 15/20 milioni.
Chiude sulla parità Banca Profilo, con il mercato rimasto indifferente all’annuncio della controllata svizzera di un’offerta presentata per acquisire una società di gestione.