Creval – Sprint del titolo (+9,7%) dopo ok all’aumento di capitale

Pronta la reazione a Piazza Affari del titolo Creval dopo il via libera dell’assemblea straordinaria all’aumento di capitale da 700 milioni. Intorno alle 10:00 il titolo segna un balzo del 9,7% a 1,38 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,5 per cento.

L’operazione ha ricevuto l’ok con il voto del 95,77% degli azionisti presenti, con una presenza pari a circa il 32% del capitale, incluse le deleghe. Un forte sostegno è arrivato anche dagli azionisti storici, in particolare quelli retail, come evidenziato anche dai vertici. Già oggi dovrebbe tenersi un primo cda dopo l’attribuzione della delega ad aumentare il capitale sociale da parte della stessa assemblea straordinaria, anche in vista del secondo road show internazionale che partirà nella seconda metà di gennaio per sondare i potenziali investitori, dopo il primo concluso nelle scorse settimane per presentare il nuovo piano strategico 2018/20.

Nel corso dell’assemblea, il presidente Miro Fiordi ha tenuto a precisare che “Nessuna autorità o ente regolatore ci ha chiesto di fare un’operazione come quella che proponiamo. L’alternativa era fare un aumento molto più piccolo per presentarsi tra due anni e chiedere un altro aumento. Non è stata una scelta facile né presa a cuor leggero. E’ stata una scelta meditata”.

Il direttore generale Mauro Selvetti si è detto convinto che “Un aumento di capitale di queste dimensioni ci mette al riparo da qualsiasi ulteriore decisione che possa venire in mente alla signora Nouy dal punto di vista di nuove idee su addendum, maggiori accantonamenti e piani su npl”.

In merito alla partenza dell’operazione, Selvetti ha fatto presente che “Lavoriamo affinché l’aumento parta il prima possibile L’operazione partirà a febbraio e quindi si chiuderà al massimo entro la prima settimana di marzo”. A questo proposito il presidente Fiordi ha aggiunto che “Le prossime elezioni politiche sono un elemento che abbiamo valutato nella definizione della tempistica. I soci sono stati convocati entro Natale proprio per cercare di centrare l’obiettivo di chiudere l’operazione prima delle elezioni”.

I vertici dell’istituto hanno fatto presente di non essere a conoscenza dell’eventuale ingresso di nuovi soci, aggiungendo che “L’auspicio è che i soci storici ci seguano perché, per quello che è il valore della banca, se le prospettive non saranno quelle di un disastro generale dell‘economia qualche spazio di recupero c’è”.

Fiordi si è anche soffermato sul consorzio di garanzia, al momento costituito da Mediobanca e Citigroup, sottolineando che “si allargherà certamente nei prossimi giorni, nelle prossime settimane. Abbiamo la fila di grandi banche internazionali che vogliono partecipare all‘operazione”.

Infine, il presidente ha fatto presente che per valutare potenziali operazioni di aggregazione bisognerà attendere almeno la prossima estate.