Partenza incerta per le borse europee, dopo la pausa di ieri di Wall Street. Intorno alle 9:15, a Milano il Ftse Mib segna un +0,1% in area 22.300 punti, con Tenaris in evidenza. In lieve rialzo anche il Dax di Francoforte (+0,2%), mentre oscillano sulla parità il Ftse 100 di Londra, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid.
Intanto, dopo il via libera ieri del Senato Usa alla riforma fiscale, il cambio dollaro/yen è risalito oltre quota 113, mentre l’euro/dollaro si mantiene sostanzialmente stabile in area 1,184.
Tra le materie prime, in frazionale rialzo le quotazioni del petrolio in scia alle previsioni di un calo superiore alle attese delle scorte Usa, con il Brent (+0,2%) a 63,9 dollari e il Wti (+0,3%) a 57,7 dollari. In attesa dei dati ufficiali Eia questo pomeriggio, l’Api stima una diminuzione dello stock di greggio di 5,2 milioni di barili, contro il calo di 3,8 milioni atteso dagli analisti.
Poco mosso l’oro, che viaggia a 1.263 dollari l’oncia. Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano riparte dall’1,89%, separato da uno spread con il Bund tedesco in area 150 punti base.
Tornando a Piazza Affari, in luce in avvio TENRAIS (+2,3%), su cui Barclays ha avviato la copertura con giudizio ‘overweight’ e target price a 16,5 euro. Sempre tra i petroliferi, prosegue il rialzo di SAIPEM (+0,8%), mentre ENI (+0,2%) ha avviato la produzione nel giacimento di Zohr, nell’offshore dell’Egitto.
In lieve territorio positivo i bancari, ad eccezione di UNICREDIT (-0,3%) e BANCO BPM (-0,2%), con quest’ultima che ieri a mercati chiusi ha annunciato la cessione pro-soluto di crediti unsecured in sofferenza per circa 1,8 miliardi.
Bene MEDIASET (+0,6%), con il tribunale di Milano che ha rinviato al 27 febbraio l’udienza sul contenzioso con Vivendi su Premium. Fonti di stampa, inoltre, affermano che il gruppo starebbe trattando la cessione a Tim di contenuti per 460 milioni, mentre il Biscione si sarebbe aggiudicato i diritti sui mondiali di calcio in Russia.