Dopo un avvio negativo le Borse europee recuperano terreno e verso mezzogiorno scambiano intorno alla parità, in assenza di spunti rilevanti all’indomani dell’approvazione della riforma fiscale di Trump.
A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,1%, lievemente positivo come il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%), nel giorno delle elezioni in Catalogna. Sostanzialmente invariati anche il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi (-0,1%).
In attesa del dato finale sul Pil americano del terzo trimestre, in programma oggi pomeriggio, l’euro/dollaro si attesta in area 1,188. Ancora in ribasso lo yen, con l’USD/JPY a 113,5 e l’EUR/JPY a 134,8, dopo che la Bank of Japan ha mantenuto i tassi invariati e ha reso noto che non vi sono motivi per rivedere la politica monetaria.
Tra le materie prime il petrolio consolida i guadagni della settimana, sostenuti dal calo oltre le attese delle scorte di greggio americane giunte ai minimi degli ultimi due anni. Wti e Brent quotano rispettivamente in area 58 e 64,5 dollari al barile.
Scarsi movimento sull’obbligazionario, dove il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,91% e il differenziale con il Bund tedesco scende a 150 punti base.
A Piazza Affari acquisti su BUZZI (+3,1%) grazie anche ai pareri positivi degli analisti sul titolo. Tra i bancari passano in positivo BANCO BPM (+0,6%) e INTESA (+0,7%), oltre a UNICREDIT (+0,3%).
In rialzo anche MONCLER (+1,2%), STM (+1,2%) e YNAP (+1,1%) e SAIPEM (+0,9%), mentre in fondo al listino scivolano ITALGAS (-1,3%), TELECOM ITALIA (-1,2%) e BANCA GENERALI (-1,2%).