Utility – Prosegue la debolezza del settore (-0,6%), in controtendenza le Small Cap

Seduta di metà settimana ancora all’insegna della lettera per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-0,6%), la cui performance giornaliera è stato leggermente migliore rispetto a quella del principale indice del listino milanese, cioè del Ftse Mib (-0,7%), ma lievemente peggiore rispetto a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (-0,5%).

Anche ieri sul Ftse Italia Servizi Pubblici ha pesato il nuovo incremento dei rendimenti sui governativi europei e in particolare sui titoli di Stato italiani, con lo yield del Btp a 10 anni che ieri pomeriggio ha concluso le contrattazioni a circa l’1,92 per cento.

A differenza della seduta di martedì, ieri ben 4 su 10 titoli del segmento delle Big Cap e di quello delle Mid Cap appartenenti al settore utility e delle rinnovabili hanno concluso le negoziazioni con il segno più davanti. Nell’ambito delle società a maggiore capitalizzazione, Italgas (+0,6%) ha registrato la migliore performance giornaliera sulla scia dell’annuncio di martedì sera relativo alla sottoscrizione con la Banca europea per gli investimenti (Bei) di un prestito da 360 milioni di euro per il finanziamento di alcune iniziative volte a potenziare la propria rete distributiva e rendere il sistema di distribuzione ancora più efficiente e sicuro. Il finanziamento in esame sarà a tasso variabile e avrà una durata di 20 anni, di cui 5 anni di pre-ammortamento, a condizioni di mercato particolarmente competitive. L’erogazione è prevista entro il mese in corso, contestualmente al rimborso di un precedente prestito Bei da 300 milioni.

Lettera su Enel (-0,8%), nonostante la controllata argentina  abbia comunicato di essersi aggiudicato la prima gara indetta nel Paese del Sud America per costruire impianti che producono energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel dettaglio, il gruppo guidato da Francesco Starace costruirà un parco eolico da 100 MW a Pampa che entrerà in esercizio nel 2020, con un investimento totale di circa 130 milioni di dollari statunitensi. Il progetto è legato a un contratto di fornitura ventennale di tutta l’energia rinnovabile generata dall’impianto a Cammesa, società di gestione del mercato elettrico wholesale dell’Argentina.

Nell’ambito delle Mid Cap, debole Iren (-0,5%) che non ha beneficiato della decisione dell’agenzia Fitch di rivedere al rialzo il rating sui titoli del debito del gruppo guidato da Massimiliano Bianco, portandolo a “BBB” dal precedente “BBB-“, con outlook “Stabile”. La decisione degli analisti dell’agenzia statunitense riflette principalmente una performance operativa decisamente migliore delle attese, i successi sul fronte delle aggregazioni di alcune realtà di medie/piccole dimensioni, sinergie più rapide del previsto e un cash flow strutturalmente positivo. Inoltre, sempre ieri pomeriggio il Consiglio di amministrazione di Iren ha dato il proprio via libera alla conversione di circa 18,2 milioni di azioni di risparmio di proprietà di FCT Holding in azioni ordinarie.

Tra le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, anche ieri è proseguito il rally di K.R. Energy (+11,6%) e di Falck Renewables (+7,4%). Nel primo caso, i titoli hanno beneficiato della conferma da parte di Invitalia di agevolazioni per un ammontare complessivo di 36,7 milioni connesse alla realizzazione entro il 2020 del primo stabilimento italiano di produzione di celle al litio, ad alto contenuto tecnologico, destinato alla realizzazione di accumulatori elettrici. Per quanto riguarda Falck Renewables, i titoli hanno concluso ieri la dodicesima seduta consecutiva in rialzo, questa volta sulla spinta della nota pubblicata prima dell’apertura dei mercati dagli analisti di Banca Akros. Nel dettaglio, gli esperti della banca milanese hanno confermato il giudizio “Buy” sui titoli del gruppo di Sesto San Giovanni, aumentando il target price a 2 euro dal precedente prezzo obiettivo a 1,75 euro.