ll Ftse Italia Banche chiude in progresso dell’1% e in linea all’analogo europeo (+1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,6%).
Il comparto bancario, dunque, riesce a recuperare gran parte del rosso riportato nella seduta di mercoledì, in cui aveva risentito del nuovo innalzamento dello spread tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi.
Nel Ftse Mib bene Intesa Sanpaolo (+1,5%) nel giorno in cui ha raggiunto un accordo con i sindacati per la fuoriuscita di 9.000 dipendenti entro il 2020, con la contestuale assunzione di 1.500 persone. Nel frattempo, sono circolati rumor secondo cui il nuovo piano industriale potrebbe prevedere la riorganizzazione del risparmio gestito e del settore assicurativo vita.
In evidenza Banco Bpm (+2%) il cui Ceo Giuseppe Castagna, dopo la cessione del portafoglio da 1,8 miliardi di npl, ha ribadito che la riduzione nell’esposizione verrà raggiunta in largo anticipo rispetto al 2019. Inoltre, la partnership nella bancassurance con Cattolica potrebbe partire tra marzo e aprile 2018.
In luce anche Unicredit (+0,8%) il cui Ad Jean Pierre Mustier ha ribadito che la crescita avverrà esclusivamente su base organica, escludendo l’interessamento per Commerzbank. Inoltre, la banca di piazza Gae Aulenti ha rinnovato la collaborazione nella bancassurance con la francese Cnp nel ramo vita.
Recupera Mps (+1,4%) dopo la frenata di ieri, dopo la recente nomina del nuovo cda a valere sul triennio 2017/19.
Nel Mid Cap ancora sottotono Popolare Sondrio (-0,2%), mentre su Credem (-1,5%) scatta qualche presa di profitto dopo i rialzi degli ultimi giorni.
Realizzi anche su Creval (-5,1%) dopo il rimbalzo di ieri in scia al via libera dell’assemblea straordinaria all’aumento di capitale da 700 milioni, con il cda che ha già deciso di avvalersi della delega conferitagli. Nel frattempo, la banca valtellinese compie ulteriori passi avanti nello snellimento della struttura operativa con la futura incorporazione di Credito Siciliano. Intanto, la banca ha comunicato che il raggruppamento delle azioni partirà il prossimo 8 gennaio.
Termina invariate Carige, il cui aumento di capitale è stato sottoscritto per il 71%, per un ammontare complessivo di 353,7 milioni. Anche la prima linea manageriale ha deciso di investire nell’operazione.