Le Borse europee si avviano verso una chiusura debole, in una seduta dai volumi sottili in vista delle festività e all’indomani delle elezioni in Catalogna. Intorno alle 15:35 scambiano il Ftse Mib di Milano (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,3%) scambiano in frazionale ribasso mentre l’Ibex 35 di Madrid arretra dell’1 per cento.
Partenza poco mossa nel frattempo per Wall Street dopo i dati macro di novembre sui consumi personali, sopra le attese. Un segnale positivo per l’inflazione e per l’economia statunitense, che rafforza le intenzioni della Fed per tre rialzi dei tassi nel 2018.
I listini europei restano invece appesantiti dall’esito incerto delle urne catalane. Le tre forze indipendentiste hanno conquistato la maggioranza con 70 seggi su 135 totali ma il primo partito è risultato quello degli unionisti di Ciudadanos con 37 seggi. Inoltre, il leader della lista più votata, Carles Puigdemont, non può far ritorno in Spagna poiché verrebbe arrestato.
Sul Forex l’euro/dollaro flette in area 1,185 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è sostanzialmente invariato a quota 113,35.
Tra le materie prime l’oro viaggia in area 1.270 dollari l’oncia mentre il petrolio consolida i guadagni delle scorse sedute. Wti e Brent flettono rispettivamente a 58 e 64,6 dollari al barile, sostenuti in settimana dalla discesa delle scorte statunitensi di greggio sui minimi di oltre due anni.
Sull’obbligazionario si ridimensionano i rendimenti del Btp e dei Bonos decennali, rispettivamente a quota 1,9% e 1,44 per cento. Lo spread Btp-Bund si attesta a 148 punti base.
A Piazza Affari il Ftse Mib restano deboli i bancari, in particolare BPER (-1,5%) e UNICREDIT (-1%), e le utilities, tra cui arretra soprattutto ITALGAS (-1,5%). Acquisti invece su BUZZI (+2,2%) e RECORDATI (+1,8%).
Fuori dal listino principale vendite su BANCA CARIGE (-7,9%) dopo i dati sulle sottoscrizioni dell’aumento di capitale inferiori alle aspettative e soprattutto sull’intervento di Malacalza che ha investito nell’acquisto dell’inoptato 25 milioni, anziché la cinquantina di milioni attesi.