La Bce ha definito i requisiti prudenziali per il 2018 su base consolidata per il Banco Bpm al termine del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Srep): 8,875% di Cet1 secondo i criteri transitori in vigore per il 2018, e 12,375% per il Total Capital ratio, secondo i criteri transitori in vigore per il 2018.
Banco Bpm comunica che, al 30 settembre 2017, il gruppo superava ampiamente questi requisiti, anche senza includere nessuna delle operazioni straordinarie in via di perfezionamento, evidenziando i seguenti coefficienti: 11,01% di Cet1 secondo i criteri transitori in vigore per il 2017, e 13,86% di Total Capital ratio, secondo i criteri transitori in vigore per il 2017. I medesimi valori migliorerebbero ulteriormente portandosi al 12,58% di Cet1 secondo i criteri transitori in vigore (12,23% in ottica fully phased), e 15,59% di Total Capital ratio, secondo i criteri transitori in vigore (14,89% in ottica fully phased), considerando le rilevanti operazioni straordinarie derivanti dalla riorganizzazione degli ambiti bancassurance e asset management.
Va sottolineato che gli attuali ratio del grupp non beneficiano ancora dell’impatto positivo atteso dall’estensione dell’adozione dei modelli AIRB al portafoglio della ex Bpm.
Tutti i requisiti transitori sopra indicati includono il requisito di capitale Pillar 2 pari al 2,50% (interamente in termini di Cet1 Capital, in crescita di 10 punti base rispetto al requisito precedentemente assegnato) e la riserva di conservazione del capitale pari all’1,875% (1,25% nel 2017).
Infine va ricordato che, dal 30 novembre scorso, Banco Bpm è stato identificato da Banca d’Italia come “istituzione a rilevanza sistemica” (Other Systemically Important Institution, O-SII) autorizzata in Italia per il 2018. A tale riguardo si precisa che mentre per il 2018 la riserva O-SII richiesta è pari a zero, questa dovrà salire in maniera graduale e lineare fino al raggiungimento dello 0,25% a partire dal 1° gennaio 2019 fino al 1° gennaio 2022.