Mercati finanziari che oscillano svogliatamente attorno alla parità con rialzi trascurabili in tutta Europa, con l’eccezione di un modesto cedimento di Madrid. Andamento simile nella mattinata newyorkese. Dollaro debole nei confronti di un euro che dopo aver riguadagnato quota 1,19 quota appena al di sotto e quotazioni del petrolio che stornano un punto percentuale circa (poco meno per il Wti e poco più per il Brent) dai prezzi di Santo Stefano quando si erano impennate dopo la notizia dell’esplosione dell’oleodotto libico in Cirenaica.
In questo quadro generale di riferimento, la borsa italiana, con scambi ridotti dal tipico clima festivo, ferma il suo indice principale a quota 22.209, invariata rispetto a venerdì.
Il listino dell’impiantistica fa meglio anche dell’Eurostoxx Prodotti e Servizi Industriali (+0,3%) e chiude con un rialzo dello 0,6%.
Nessuna notizia sul fronte societario con l’eccezione di Leonardo (+0,3%) che ottiene la certificazione EASA per l’elicottero AW 109 Trekker, si segnala solo la buona performance di Prysmian, in progresso di oltre l’uno per cento, così come di Fincantieri e Salini Impregilo (+0,9 e 0,8% rispettivamente). Male Trevi che storna un 2,5% dopo la lunga corsa pre-natalizia.