Chiusura con perdite frazionarie per le principali Borse europee complice il periodo semifestivo e l’apertura non troppo convincente di Wall Street. I mercati proseguono così la fase di consolidamento e correzione avviata qualche giorno prima di Natale, in vista della chiusura dell’anno.
A Milano il Ftse Mib archivia le contrattazioni in flessione dello 0,4% a 22.120,95 punti. Fanno peggio il Dax di Francoforte (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%). La migliore tra le Piazze del Vecchio Continente è il Ftse 100 di Londra che chiude sulla parità.
Sul fronte macro, si segnala che negli Stati Uniti che nel mese di dicembre l’indice Pmi Chicago si è attestato a 67,6 punti dai 63,9 punti del mese precedente (consensus 62 punti). Sempre negli Usa, le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione settimanali sono risultate stabili, mentre aumentano oltre le attese le scorte all’ingrosso di novembre.
Dal versante materie prime, il Brent torna a perdere terreno, portandosi a 66,5 dollari mentre il Wti scambia a 59,6 dollari al barile. Secondo l’EIA, divisione del Dipartimento dell’Energia americano, le scorte di petrolio nella settimana terminata il 22 dicembre 2017 sono risultate in discesa di 4,6 milioni a 431,9 milioni di barili, rispetto ai 436,5 della scorsa settimana. Il consensus prevedeva invece una calo di 3,97 milioni di barili.
Sul Forex l’euro/dollaro flette in area 1,19 con la moneta unica che si apprezza dello 0,5%, mentre il cambio fra biglietto verde e yen scende a quota 112,8.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta al Ftse Mib BPER (+2,8%). Subito dietro BANCO BPM (+2,1%) dopo la conferma di target di patrimonializzazioni superiori a quelli chiesti dalla Bce.
Seconda seduta post natalizia di acquisti per MONCLER (+1,1%); bene anche ASSICURAZIONI GENERALI (+0,9%) insieme a PIRELLI (+0,8%).
Sotto pressione ENEL (-0,9%) e INTESA (-1%), anche se il ribasso maggiore va a FCA (1,7%).