Non basta l’ennesimo segno positivo degli indici americani per risollevare le piazze del Vecchio Continente che nella seconda parte del pomeriggio si afflosciano, accusando perdite attorno e oltre il mezzo punto percentuale. L’attività ridotta e la scarsità di notizie sono sicuramente tra i maggiori responsabili del comportamento degli indici unitamente al pressoché totale immobilismo dei prezzi del greggio, i cui movimenti restano compresi in una forchetta di una trentina di centesimi.
Il settore banche chiude con un ribasso di due soli decimali e quindi meglio tanto del Ftse Mib che dell’Eurostoxx Banche accomunati da analoga performance (-0,4%), ma la chiusura nasconde il ruolo trainante che nel corso dell’intera giornata il settore aveva giocato sul listino.
Sebbene il podio vada assegnato a Bper che avanza quasi di tre punti, a dare il la ad una mattinata vivace era stato il Banco Bpm (+2,1% in chiusura) dopo aver comunicato il brillante superamento dei requisiti patrimoniali richiesti dalla Bce e nel corso della mattinata il perfezionamento della vendita di Aletti Sgr. Opaco il comportamento di Intesa Sanpaolo che perde un punto percentuale. Quest’ultima e Unicredit (+0,3%) hanno peraltro comunicato l’avvenuto perfezionamento della cessione di Prelios.
Tra le Small Cap si segnala il timido recupero di Banca Carige (+1,2%).