L’indice Ftse Moda Prodotti per la Casa e per la Persona ha chiuso il 2017 con una crescita del 14,4%, sostanzialmente in linea sia con il Ftse MIB (+13,6%) che con l’EURO STOXX Personal & Household Goods (+13%).
Nel settore dei beni per la casa, sia le Mid Cap che le Small Cap hanno registrato risultati decisamente positivi, beneficiando, soprattutto nella prima parte dell’anno, dell’entusiasmo derivante dalla normativa dei piani individuali di risparmio (PIR).
Nel dettaglio, molto bene ha fatto Technogym, che in chiusura di 2017 ha aggiornato il proprio massimo storico in area 8,4 euro lo scorso 20 dicembre, registrando la migliore performance tra le Mid Cap (+82,2%). Un andamento sostenuto dai buoni risultati economico-finanziari, trascinati dalla costante crescita dei ricavi: in particolare è stata premiata la strategia di ampliamento dell’offerta di prodotto nel mercato nordamericano.
Buon rialzo nei 12 mesi per De Longhi (+11,7%), che ha proseguito la ripresa dei ricavi iniziata nell’ultimo trimestre del 2016, sostenuta principalmente dal segmento delle macchine del caffè. Un trend rialzista culminato con un nuovo massimo storico a quota 30 euro il primo di giugno, salvo poi rallentare nella seconda parte dell’anno anche a causa della flessione dello scorso 15 novembre in concomitanza alla cessione del 5% del capitale da parte degli azionisti di controllo.
Annata positiva anche per Fila, che chiude con un rialzo del 44,9% rispetto ad inizio anno, chiudendo il 2017 a ridosso dei massimi in area 20 euro toccati a inizio ottobre.
Fra le Small Cap, la miglior performance annuale è da attribuire a Sabaf, con il titolo che ha quasi duplicato il proprio valore da inizio anno (+91,4%), beneficiando della costante crescita dei risultati economici.
Dopo un 2016 difficile, il miglioramento dei conti ha premiato anche Elica (+30,6%), grazie alla nuova strategia incentrata sui marchi propri e alle operazioni relative alle controllate tedesca e cinese. Dalla fine di agosto il titolo è stato oggetto di un forte trend rialzista che lo ha riportato a livelli che non si vedevano dal 2008 in area 2,5 euro, con un picco a 2,9 euro a cavallo tra ottobre e novembre.
Duemiladiciassette positivo per Nice (+40,1%), forte della strategia di focalizzazione sul core business dell’Home and Building Automation iniziata lo scorso anno, e per Emak (+57,7%), nonostante la brusca frenata registrata a seguito dell’uscita dell’ultima trimestrale.
Rallentamento negli ultimi mesi dell’anno anche per B&C Speakers che, dopo aver toccato a fine ottobre il proprio massimo storico a 13,55 euro, ha scontato gli effetti della pubblicazione di una terza trimestrale poco brillante. Il titolo ha comunque registrato una crescita ytd del +43,8%.
Da segnalare infine le variazioni annuali positive sia per Bialetti (+40,8%) che per Beghelli (+12,8%).