Annata in ribasso per il settore oil & gas, con il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che ha segnato un -11,1% rispetto al -4,4% del corrispettivo indice europeo e al +13,6% del Ftse Mib.
Il comparto ha sofferto il persistere dell’incertezza sull’outlook del mercato petrolifero, alle prese con un perdurante problema di eccesso di offerta a livello globale. Gli effetti del programma di tagli alla produzione varato dall’Opec e la Russia sono stati parzialmente vanificati dall’incremento dell’output principalmente degli Stati Uniti, oltreché da una ripresa della domanda che stenta a decollare.
Dopo un inizio di 2017 incerto, le quotazioni del greggio hanno terminato l’anno con rialzi ben superiori alla doppia cifra, accelerando il passo da dopo l’estate e arrivando a toccare i massimi di oltre due anni e mezzo a fine dicembre.
Ciò ha contribuito in parte a risollevare le quotazioni delle big del comparto Eni (-10,8%), Saipem (-28,9%) e Tenaris (-22,5%), che però non sono comunque riuscite a terminare l’annata in positivo.
Nel segmento delle mid cap spiccano Saras (+16,5%) e, soprattutto Maire Tecnimont (+67,4%), sostenuta dai buoni risultati economici soprattutto nella prima parte dell’anno. Nonostante la parziale frenata degli ultimi mesi, il titolo è riuscita a chiudere i 12 mesi con un rialzo complessivo del 70 per cento.
Tra le piccole capitalizzazioni, infine, ha chiuso l’anno in calo D’Amico (-19%), che comunque prosegue con efficacia il programma di ringiovanimento della flotta in vista della ripresa futura del mercato del trasporto marittimo nei settori dry cargo e product tankers.