Nel corso dell’anno il Ftse Italia Servizi Finanziari (+21,4%) si è mosso in sostanziale sintonia col suo corrispondente europeo Eurostoxx Servizi Finanziari (+20% circa). Vince invece il confronto col Ftse MIB che si ferma a 13,6 per cento.
Tra i titoli migliori spicca Fineco Bank che segna i nuovi massimi assoluti e chiude l’anno con un brillante +60 per cento. Fineco continua ad essere premiata dal mercato grazie a una politica di sviluppo e di successo che ha consentito, ancora una volta, una forte espansione nella raccolta, che sfiora a fine novembre i 5 miliardi, e il raggiungimento del traguardo di quasi 1,2 milioni di clienti. In particolare, si sottolinea la crescita della componente gestita a 1.450 milioni a maggiore valore aggiunto per la banca guidata da Alessandro Foti.
Da sottolineare, poi, l’ottimo comportamento di Banca Generali che si arresta a un +22,4 per cento. Anche la banca che fa riferimento all’omonimo gruppo assicurativo italiano continua a registrare un forte sviluppo delle masse in gestione, che sfiorano a fine novembre i 6,2 miliardi, e un miglioramento costante dei risultati economici.
Più timida Banca Mediolanum che chiude in rialzo di poco meno del 6 per cento. Il gruppo guidato da Ennio Doris, sfruttando le scelte degli investitori di puntare sui piani individuali di risparmio (Pir) piuttosto che sugli strumenti di raccolta amministrata, ha realizzato una performance annuale molto positiva nella raccolta netta gestita (picco di +113,7% ad aprile). Il titolo si è ripreso rapidamente dopo la repentina discesa di metà febbraio innescata dal warning del management sulla riduzione delle performance fee, per continuare dalla tarda primavera in poi un movimento sostanzialmente laterale.
Nel comparto delle Mid Cap degno di nota è il rialzo del 15,5% Anima Holding. La società leader in Italia dell’industria del risparmio gestito ha infatti tratto giovamento dal closing per acquisire dal Banco Bpm il 100% del capitale sociale di Aletti Gestielle Sgr al prezzo di 700 milioni e ha rafforzato ulteriormente il legame con l’istituto bancario milanese, attraverso una partnership strategica per una durata di 20 anni con decorrenza dal 2018.
Le azioni di Banca Ifis, infine, hanno registrato una crescita vicina al 57%, grazie soprattutto al modello di business adottato dalla banca guidata da Giovanni Bossi, incentrato su operazioni di acquisto, gestione e collection di npl. E’ di pochi giorni fa la notizia del prossimo scorporo di questo ramo d’azienda in una società a sé stante denominata Ifis Npl.