Carige – Il 16 gennaio il board per il trattamento degli unlikely to pay

Il prossimo 16 gennaio si terrà il cda di Carige per fare il punto della situazione dopo l’ottimo esito dell’aumento di capitale da 560 milioni e delle prime cessioni programmate. Operazioni rientranti nell’ambito del piano di rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo.

Secondo rumor di stampa, tra le questioni più importanti di cui si discuterà nel board vi sarà sicuramente la gestione degli unlikely to pay (inadempienze probabili), cioè le esposizioni classificate come via di mezzo tra crediti in bonis e sofferenze.

Secondo quanto previsto nel piano industriale 2017/20, l’obiettivo è ridurre lo stock di suddetta categoria di crediti a 1,6 miliardi a fine 2018 e poi diminuire ulteriormente l’esposizione a 1,1 miliardi a fine 2020. Il piano strategico contempla la cessione di 500 milioni entro il 2018. Al 30 settembre 2017, l’ammontare totale degli unlikely to pay si attestava a 3,2 miliardi.

In riferimento alla composizione degli unlikely to pay, il 70% è concentrato sulla clientela large. Circa l’80% del totale è coperto da garanzie.

Sempre secondo gli stessi rumor, la riduzione delle esposizioni potrebbe essere attuata anche tramite gestione interna oltre alle dismissioni. Queste ultime potrebbero riguardare in particolare i crediti vantati verso il settore dello shipping e quello del real estate.

Infine, un’altra tematica di cui si dovrebbe discutere riguarda la possibile partnership con Ibm nell’Information Technology e nelle business operation. Saranno poi esaminati i passi avanti registrati nelle cessioni programmate degli asset immobiliari, in particolare per le sedi di Roma e Londra dopo le recenti manifestazioni di interesse ricevute da alcuni operatori.

Intorno alle 09:50 il titolo segna un rialzo dell’1,2% a 0,0082 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,2 per cento.