Borse europee ben intonate eccetto Milano dopo l’avvio in frazionale rialzo di Wall Street. Intorno alle 15:50 il Ftse Mib è sostanzialmente invariato, appesantito soprattutto da banche e utilities, mentre il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,8%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%) scambiano in territorio positivo. Anche i listini americani hanno avviato le contrattazioni sopra la parità, dopo i record storici messi a segno ieri da Nasdaq e S&P 500.
In una seduta povera di spunti operativi gli investitori seguono l’entrata in vigore della Mifid II e aspettano i verbali relativi all’ultima riunione del Fomc che verranno diffusi stasera. Sul fronte macro si registra il forte calo dei disoccupati in Germania (-29 mila) a dicembre mentre oltreoceano si attende la pubblicazione dell’indice ISM manifatturiero.
Sul Forex l’euro/dollaro si allontana da quota 1,21 riportandosi a 1,202. Moneta unica in discesa anche rispetto allo yen (EUR/JPY in area 135) mentre il cambio tra dollaro e divisa nipponica è stabile a 112,3.
Tra le commodities l’oro risale verso 1.317 dollari l’oncia mentre il petrolio tocca i massimi di oltre due anni in vista dei dati Api di stasera che dovrebbero mostrare un ulteriore calo delle scorte di greggio statunitensi, il settimo consecutivo. Wti e Brent quotano rispettivamente 60,9 e 67 dollari al barile, sostenuti in parte anche dai disordini in Iran, terzo maggior produttore tra i Paesi Opec.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp torna al 2,06%, con uno spread dal Bund di circa 162 punti base, pressoché in linea con la chiusura di ieri.
A Piazza Affari soffrono le banche, in particolare BANCO BPM a -3,4% e le utilities, con ITALGAS a -1,6%, SNAM a -1,4% ed ENEL a -1,3 per cento. Sottotono anche UNIPOL (-1,5) dopo gli acquisti ieri.
Ben comprate invece MEDIASET (+3%), YNAP (+2,7%) e STM (+2,4%), che segue la buona intonazione del comparto tecnologico e beneficia dei dati positivi sulle vendite di microchip.
Positiva pure FCA (+1,5%), nonostante i dati sulle immatricolazioni in Italia peggiori del mercato.