Partenza moderatamente positiva per i listini europei, dopo i nuovi record di tutti i principali indici di Wall Street e la mattinata in rialzo dei listini asiatici, con Tokyo (+3,3%) che ha riaperto dopo le festività. Intorno alle 9:10 il Ftse Mib di Milano e il Dax di Francoforte avanzano dello 0,8%, il Cac 40 di Parigi è a +0,7%, l’Ibex 35 di Madrid a +0,5% mentre il Ftse 100 di Londra resta più arretrato a +0,2 per cento.
Cambio euro/dollaro poco mosso in area 1,202 mentre continua il buon momento del petrolio. Brent e Wti scambiano rispettivamente a 62,1 e 68,2 dollari al barile, grazie anche al calo delle scorte di greggio statunitensi evidenziato dall’Api in vista dei dati ufficiali Eia di oggi pomeriggio.
In serata sono stati diffusi i verbali dell’ultima riunione Fed, da cui è emerso un sostanziale accordo fra i membri del Fomc ad accelerare gradualmente i tassi di interesse.
Sul fronte macroeconomico sono previsti i dati di dicembre relativi al settore dei servizi di Italia, Francia, Germania, Eurozona, Gran Bretagna e Stati Uniti, dopo quelli oltre le attese sul terziario in Cina. In America verranno diffuse anche le richieste settimanali di disoccupazione e la stima Adp sui nuovi occupati nel settore privato non agricolo a stelle e strisce, in attesa del job report di domani del Bureau of Labour.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp riparte in area 2,06% con uno spread dal Bund di circa 161 punti base.
A Piazza Affari segni positivi praticamente per tutte le big cap, tra cui emergono in particolare FCA (+3,5%), CNH (+2,3%) e FERRARI (+1,4%) per l’automotive, SAIPEM (+1,6%) e TENARIS (+1,3%) tra i petroliferi in scia al rialzo del greggio ed EXOR (+1,7%) in linea con gli altri titoli della galassia Agnelli.
Poco mossa INTESA (+0,2%) che ha invitato i portatori di due bond senior garantiti dallo Stato, emessi da Banca Popolare Vicenza e Veneto Banca, a presentare offerte di vendita dei titoli alla stessa Intesa a un prezzo di acquisto di 101,20 per cento.