Chiusura tonica per gli indici del Vecchio Continente, tra cui spicca il Ftse Mib in rialzo del 2,8% a 22.512 punti e con Fca a +8,4 per cento. Guadagni consistenti anche per il Dax di Francoforte (+1,5%), il Cac 40 di Parigi (+1,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,9%) mentre il Ftse 100 di Londra archivia gli scambi più arretrato a +0,3 per cento.
Nel frattempo a Wall Street i listini americani guadagnano ancora terreno dopo il poker di record realizzato nella seduta precedente, all’indomani della pubblicazione dei verbali della Fed e in attesa del job report di dicembre in programma domani.
I membri del Fomc sono apparsi d’accordo nel mantenere un ritmo graduale nel percorso di normalizzazione della politica monetaria, anche se la riforma fiscale recentemente approvata potrebbe contribuire ad accelerare i tempi di rialzo dei tassi.
Intanto, in vista dei dati sul mercato del lavoro americano a cura del Bureau of Labour, è stata diffusa la stima Adp sui nuovi occupati nel settore privato non agricolo statunitense, che ha evidenziato un incremento (+250 mila unità) superiore alle attese. In giornata sono stati divulgati, inoltre, gli indici Pmi relativi al settore terziario e all’attività economica complessiva dell’Eurozona e degli Stati Uniti, che continuano a segnalare una forte espansione.
Sul Forex l’euro/dollaro riprende forza dopo la pausa di ieri, riportandosi a quota 1,207 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 112,8. Fra le materie prime il petrolio scambia in frazionale rialzo, con Wti e Brent rispettivamente in area 62 e 68 dollari al barile, dopo il nuovo calo delle scorte di greggio statunitensi evidenziato dai dati Eia.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp si riavvicina al 2% e lo spread dal Bund si contrae a circa 157 punti base.
A Piazza Affari segni positivi per quasi tutte le big cap, tra le quali svetta FCA (+8,4%) che segna un nuovo massimo storico a 17,02 euro.
In evidenza anche FERRARI (+4,2%) ed EXOR (+6,9%) nella galassia Agnelli, oltre ai bancari UBI (+5%) e UNICREDIT (+3,4%) e a FINECO (+4%).
In spolvero A2A (+3,6%) ed ENEL (+3,2%) fra le utilities, LEONARDO (+3,3%) e PRYSMIAN (+3,2%) fra gli industriali. Sottotono CAMPARI, in coda al Ftse Mib con una flessione dello 0,6 per cento.