Nella prima parte del pomeriggio i listini europei estendono i guadagni della mattinata e intorno alle 16:00 il Ftse Mib svetta a +2,5%, trainato da Fca (+8%). Ben intonati anche il Dax di Francoforte (+1,3%), il Cac 40 di Parigi (+1,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,6%) mentre il Ftse 100 di Londra resta arretrato a +0,3 per cento.
Nel frattempo, terza partenza in rialzo su tre sedute nel nuovo anno per Wall Street, reduce da un poker di record storici nella scorsa sessione. Ieri sera i verbali relativi all’ultima riunione della Fed hanno evidenziato un sostanziale accordo fra i membri per un graduale rialzo dei tassi, che potrebbe però essere accelerato in virtù degli effetti della riforma fiscale.
Sul fronte macro, oggi, è stata invece diffusa la stima Adp sui nuovi occupati del settore privato non agricolo, in aumento di 250 mila unità a fronte delle 190 mila previste. Il tutto in attesa del job report di domani a cura del Burea of Labour. In giornata, inoltre, sono stati pubblicati gli indici Pmi relativi al settore terziario e all’attività economica complessiva dell’Eurozona e degli Stati Uniti, che continuano a segnalare una forte espansione.
Sul Forex l’euro/dollaro riprende forza dopo la pausa di ieri, riportandosi a quota 1,208 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 112,8. Fra le materie prime il petrolio scambia poco mosso in attesa dei dati Eia sulle scorte di greggio statunitensi, con Wti e Brent rispettivamente a 61,7 e 67,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp si riavvicina al 2% e lo spread dal Bund si contrae a circa 156 punti base.
A Piazza Affari segni positivi per quasi tutte le big cap, tra cui spicca FCA (+8%) che segna un nuovo massimo storico oltre i 17 euro.
In evidenza anche FERRARI (+3,9%) ed EXOR (+5,5%), oltre ai bancari UBI (+5%) e UNICREDIT (+3,2%) e a FINECO (+3,2%). Bene anche SAIPEM (+3,1%) ed ENI (+2,3%) fra i petroliferi. Sottotono CAMPARI, in coda al Ftse Mib con un calo dello 0,9 per cento.