Nella prima parte del pomeriggio i listini europei conservano i guadagni della mattinata, dopo il job report statunitense e l’avvio nuovamente in rialzo di Wall Street.
Poco prima delle 16:00 il Ftse Mib guadagna lo 0,9%, sostanzialmente in linea con il Cac 40 di Parigi (+0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%). In evidenzia il Dax di Francoforte (+1,1%) mentre il Ftse 100 di Londra resta arretrato a +0,1 per cento.
Nel frattempo i listini americani avanzano in avvio dello 0,3%-0,4% rispetto alla chiusura da record di ieri, dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro del Bureau of Labour.
I non farm payrolls sono risultati inferiori alle aspettative, con 148 mila nuove buste paga nel settore non agricolo a fronte delle 190 mila previste, anche se la rilevazione di novembre è stata rivista al rialzo da 228 a 252 mila unità. Stabile il tasso di disoccupazione (+4,1%) mentre giungono indicazioni positive in chiave inflazione dai salari medi orari, in crescita dello 0,3 per cento.
I dati dipingono dunque un quadro tutto sommato incoraggiante, che non dovrebbe modificare il programma di rialzo dei tassi della Fed, spingendo il cambio euro/dollaro in ribasso a 1,203 e il dollaro/yen a 113,2.
Tra le materie prime le quotazioni del petrolio arretrano dai massimi di oltre tre anni toccati ieri, con Wti e Brent in calo rispettivamente a 61,5 e 67,5 dollari al barile, mentre l’oro scambia a 1.318 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale scende, per la prima volta nel 2018, sotto il 2%, con uno spread dal Bund in flessione a 154 punti base.
A Piazza Affari prosegue il rally di FCA, che avanza ancora del 4,6% dopo il balzo di oltre l’8% di ieri, aggiornando ulteriormente il massimo storico a 17,76 euro. Da segnalare l’upgrade sul titolo da parte di JP Morgan, a “overweight” da “neutral”, con target price alzato a 21 euro da 14,6 euro.
Acquisti anche su EXOR (+2,1%), BREMBO (+2,2%), PIRLLI (+2,2%) e RECORDATI (+2,1%), oltre alle utilities ENEL (+1,3%) e TERNA (+1,6%).
Deboli le banche, con UNICREDIT (-0,3%) e INTESA (-0,35%) e BANCO BPM (-0,6%) sotto la parità.
Poco mossa BPER (+0,1%), che entro fine marzo invierà alla Bce tutti i correttivi apportati riguardo la valutazione qualitativa degli npl in risposta alle raccomandazioni inviate dall’Eurotower. Scivola in fondo al listino principale YNAP (-1,4%).