Utility – Gran rimbalzo per il settore (+2,8%), con in testa A2A (+3,6%)

Dopo ben sei sedute consecutive concluse al ribasso, il Ftse Italia Servizi Pubblici ha approfittato dell’ondata di acquisti che si è nuovamente riversata sul listino italiano, portando a casa un rialzo del 2,8% rispetto alla chiusura precedente.

La performance giornaliera di ieri del paniere dei principali titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari è stata in linea con quella del principale indice della Borsa italiana, cioè del Ftse Mib (+2,8%) e superiore a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (+1,9%).

A sostenere il Ftse Italia Servizi Pubblici anche le buone notizie provenienti dal mercato dei governativi europei, con i rendimenti sui titoli di Stato dei Paesi latini (Italia, Portogallo e Spagna) che sono tornati a scendere. Nel dettaglio, lo yield sul Btp a 10 anni che ieri
pomeriggio è scivolato al 2%, con una flessione di 5 punti base rispetto alla chiusura precedente.

All’interno dell’indice settoriale in esame, i protagonisti indiscussi della giornata di ieri sono stati i titoli appartenenti al segmento delle Big Cap che nelle sedute precedenti erano stati, invece, tra i più penalizzati. Il rialzo più consistente è stato portato a casa da A2A
(+3,6%) in assenza di notizie societarie significative, seguito da quello di Enel (+3,1%) e di Snam (+3,1%).

Con riferimento al colosso elettrico italiano, nella mattinata di ieri è stato comunicato che la controllata Enel Green Power North America ha avviato la produzione di due parchi eolici per complessivi 598 MW entrambi situati in Oklahoma, diventando così il più grande operatore eolico dello Stato, con oltre 1.700 MW di capacità
gestita distribuita tra 10 parchi. In linea con quanto indicato nel piano strategico del gruppo guidato da Francesco Starace, l’investimento totale nella costruzione dei due impianti è stato pari a 855 milioni di dollari statunitensi.

Nell’ambito delle Mid Cap, Hera (+2,6%) è ritornata a essere la protagonista indiscussa dopo la debolezza registrata nella giornata di mercoledì.

Tra le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, pesante Falck Renewables (-10%) zavorrata dalla nota pubblicata ieri mattina (prima dell’apertura dei mercati) da parte degli analisti di Kepler Cheuvreux. Nel dettaglio, gli esperti del broker francese hanno confermato il target price a 1,80 euro, ma hanno anche tagliato la raccomandazione dello scorso 13 dicembre, portandola a “Hold” dal precedente “Buy” in quanto rispetto alla
data di pubblicazione del precedente report le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Toni Volpe sono aumentate di oltre il 50 per cento.

Vendite anche su Alerion Clean Power (-6,1%), dopo l’exploit borsistico (+19,2%) della seduta di mercoledì. La flessione di ieri è stata accompagnata da quasi 87mila pezzi scambiati rispetto a una media dei volumi scambiati nelle ultime 100 sedute pari a 41mila titoli.

Denaro, invece, su Edison Rsp (+1%) nella giornata in cui sono stati comunicati i risultati definitivi delle adesioni all’Opa nel periodo di riapertura dei termini della stessa offerta (dal 27 dicembre 2017 al 3 gennaio 2018), ma anche i risultati complessivi dell’offerta. Tenuto conto delle azioni già possedute e di quelle acquisite nell’ambito dell’offerta prima della riapertura dei termini, alla data di pagamento sopraindicata Edison verrà a detenere complessive 43.259.978 azioni, pari al 72,93% del capitale sociale di Frendy Energy. Non avendo raggiunto il gruppo controllato dalla francese Edf la soglia del 90% del capitale sociale di Frendy Energy, non risultano verificate le condizioni previste dalla legge
per il sorgere dell’obbligo d’acquisto.