L’ultimo giorno della prima settimana del 2018 è ancora all’insegna del toro. L’euro si indebolisce nel pomeriggio dopo i dati macro americani sull’occupazione sotto le attese che insinuano qualche dubbio sull’evolversi della politica dei tassi, scende il Wti che si riporta più vicino, ma sempre al di sopra, di 61 dollari, tiene il prezzo dell’oro e si registrano variazioni del tutto marginali al rialzo nei rendimenti dei titoli governativi di qua e di là dell’oceano.
Il comparto dell’Auto chiude una settimana memorabile (+13,2%) sospinto con forza al rialzo dal gruppo Fca che sta vivendo negli ultimi due giorni, in particolare, una fase bullish particolarmente intensa.
L’indice italiano sovraperforma il Ftse Mib che chiude in rialzo del 4,2% come l’Eurostoxx Automotive (+5,4%).
Gli acquisti sul titolo Fca, che alla chiusura di venerdì archivia la settimana con un +20,2%, insinuano il dubbio che ci possano essere novità in vista, difficilmente spiegabile un ottimismo virale sulla crescita delle immatricolazioni nel 2018 che avrebbe viceversa dovuto contagiare l’intero settore dell’auto. Anche le ipotesi sull’eventuale introduzione di incentivi per le auto meno inquinanti non appare credibile sciolte le Camere ed in attesa di un responso delle urne rinviato ai primi di marzo.
L’entusiasmo contagia comunque l’intero comparto, con Pirelli che sale di quasi il 7% ed incassa un”buy” da UBS, Ferrari di quasi il 6,7%.
Mancano completamente i segni negativi ed anche il titolo “peggiore”, Piaggio, esce dal primo scorcio dell’anno con un rilazo del due per cento. Tra le Small, da notare il ritorno di interesse su Pininfarina che chiude a venerdì con un rialzo a due cifre (10,1%)