Banche – Prima ottava del 2018 positiva (+2,8%) con Unicredit (+4,3%) e Ubi (+5,2%)

ll Ftse Italia Banche chiude la prima settimana del 2018 con un guadagno del 2,8% e in linea all’analogo europeo (+2,9%), supportando anche il Ftse Mib (+4,2%).

Il settore creditizio inizia il nuovo anno sulla falsariga di come aveva terminato l’intero 2017, confermando la ritrovata fiducia degli investitori sul comparto bancario del Belpaese. La performance ha beneficiato anche della discesa dello spread tra Btp e Bund decennali sotto i 160 punti base.

I rialzi sono guidati da Ubi (+5,2%) che beneficia anche della conferma del ‘buy’ da parte di Ubs con target price a 4,5 euro, con la banca che al 30 settembre 2017 presentava un Cet1 nettamente superiore rispetto al limite minimo fissato dalla Bce per il 2018.

Bene anche Unicredit (+4,3%) su cui diverse case di investimento hanno mantenuto l’indicazione d’acquisto sul titolo dopo il Capital Market Day dello scorso 12 dicembre, credendo nella capacità del management di raggiungere i target prefissati dal piano strategico al 2019.

Buon rialzo per Intesa Sanpaolo (+1,7%), con l’istituto che nel frattempo ha avviato l’offerta di riacquisto di due bond senior garantiti dallo Stato emessi dalle ex banche venete.

Nel Mid Cap in luce sia Popolare Sondrio (+5,1%) che azzera in una sola settimana la perdita riportata nel 2017, sia Credem (+1,8%) considerata tra le banche più solide del sistema creditizio italiano.

Tra le Small Cap in sostanziale parità Carige, nonostante il buon esito delle iniziative di rafforzamento patrimoniale che consentiranno al Cet1 di portarsi nettamente al di sopra rispetto al requisito minimo fissato dalla Bce (14,6% vs 11,175%). Dopo la conclusione dell’aumento di capitale da 560 milioni, Vittorio Malacalza e Gabriele Volpi sono saliti rispettivamente al 20,6% e al 9,1% del capitale e, inoltre, l’azionariato ha registrato l’ingresso della Sga e di Credito Fondiario con una quota del 5,4 per cento. Si segnala che il gruppo ligure punta a ridurre la propria esposizione anche negli unlikely to pay oltreché nelle sofferenze.

Esordio negativo anche per Creval (-1,8%) dopo il pesante rosso dell’anno appena conclusosi, con la banca che ha già iniziato le operazioni propedeutiche al lancio dell’aumento di capitale da 700 milioni approvato dagli azionisti lo scorso 19 dicembre.