L’indice infrastrutture italiane ha terminato la prima settimana dell’anno con un consistente progresso, contro l’Euro Stoxx Prodotti e Servizi Industriali (+3,4%) e il Ftse Mib (+4,2%).
Il focus degli operatori si è concentrato principalmente sulle minute della Fed e sull’agenda macroeconomica. Dagli Stati Uniti, all’Europa e all’Asia i dati hanno confermato la solida crescita economica globale, consentendo ai listini internazionali di cominciare il nuovo anno in progresso e toccare nuovi massimi. L’ottava è culminata venerdì con il job report americano, che ha registrato nuovi occupati sotto le attese ma salari medi orari in crescita e un tasso di disoccupazione stabile. Cambio euro/dollaro stabilmente sopra quota 1,20.
In rialzo dell’3,2% la big cap Atlantia. Dal 1 gennaio sono entrate in vigore le nuove tariffe autostradali per il 2018, sulla base dei Decreti Interministeriali emanati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). In particolare per Autostrade per l’Italia l’adeguamento è pari all’1,51% e include il recupero del 70% dell’inflazione reale e la remunerazione dei nuovi investimenti effettuati. Da segnalare che nel frattempo il governo spagnolo ha approvato l’Opa lanciata da Hotchief, la controllata tedesca di Acs, su Abertis.
Fra le Mid Cap spicca Sias (+6,1%), dopo l’incremento delle tariffe per il 2018 pari al 3,02 per cento. Il titolo segna anche un nuovo massimo storico a 16,46 euro. Performance positiva anche per Rai Way (+4,4%). Sottotono Enav (-0,5%), su cui Barclays ha rivisto la raccomandazione a “equal-weight” ma ha alzato il target price da 4,1 a 4,7 euro.
Fra le small cap la migliore nei 4 giorni risulta Autostrade Meridionali (+4,3%), per la quale l’adeguamento tariffario per il 2018 è risultato pari al 5,98%, includendo l’inflazione di periodo non già riconosciuta relativa al periodo 2013-2017. Per le azioni anche nuovo picco delle ultime 52 settimane a quota 29,9 euro.