Mattinata in frazionale rialzo per i listini del Vecchio Continente, in scia ai record di Wall Street e alla buona intonazione delle Borse asiatiche. Intorno alle 12:10 scambiano in territorio lievemente positivo il Dax di Francoforte (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Ftse Mib di Milano (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%), mentre il Ftse 100 di Londra resta ancorato alla parità.
Permane dunque un sentiment perlopiù positivo in vista dell’avvio delle trimestrali negli Stati Uniti, probabilmente il principale driver della settimana per i mercati. Pochi spunti oggi dall’agenda macro, con i soli dati sugli ordinativi industriali tedeschi (-0,4% m/m) e sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona, in lieve miglioramento a dicembre. Nei prossimi giorni sono previsti i numeri sull’inflazione americana mentre sul fronte banche centrali sono in programma i discorsi di alcuni membri del Fomc e, giovedì, i verbali relativi all’ultima riunione della Bce.
Sul Forex l’euro/dollaro scende a quota 1,20, con il biglietto verde ancora sostenuto dai dati complessivamente positivi sull’occupazione di venerdì scorso. La moneta unica invece risente parzialmente dell’attesa per l’avvio, in Germania, dei colloqui finalizzati a creare un governo di coalizione. Sotto osservazione anche la sterlina (GBP/USD in flessione a 1,355 e EUR/GBP stabile a 0,886) dopo il rimpasto di governo annunciato dal premier britannico Theresa May.
Tra le materie prime l’oro resta stabile in area 1.320 dollari l’oncia mentre le quotazioni del petrolio rimangono ben intonate con Wti e Brent rispettivamente a 61,8 e 67,8 dollari al barile, grazie anche al calo degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti.
Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,99%, separato da un differenziale con il Bund tedesco intorno a quota 156 punti base.
A Piazza Affari, tra le big cap, acquisti in particolare su PIRELLI (+2%), TENARIS (+1,8%), LEONARDO (+1,8%) e BREMBO (+1,4%), mentre flette CAMPARI (-1,2%).
Debole pure ATLANTIA (-0,6%) in attesa della pronuncia della CNMV sull’offerta per Abertis. In frazionale ribasso infine FCA (-0,5%) dopo un avvio su nuovi record oltre quota 18 euro ed EXOR (-0,5%).