La raccolta netta totale di Azimut, nel 2017, ha toccato 6,8 miliardi, crescendo del 4% rispetto al 2016 e superando il precedente record del 2015.
A contribuire a questo risultato anche l’ottima performance del mese di dicembre, mese in cui la raccolta netta totale si è fissata a 926,5 milioni (+28,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente).
Nell’ultimo mese del 2017 il flusso ha beneficiato del consolidamento di un ramo d’azienda a Monaco e dell’acquisizione di Henderson Maxwell, l’ultima società australiana di consulenza finanziaria entrata a far parte di Az Nga. Al netto del consolidamento delle masse di queste ultime, la raccolta si sarebbe attestata a 700 milioni.
Nel dettaglio, poco meno di un terzo della raccolta netta del mese in esame è stata generata dalle gestioni patrimoniali, con sottoscrizioni pari a 254,6 milioni (+177,3% a/a). I fondi comuni di investimento, invece, hanno registrato flussi positivi per 81,1 milioni (+122,8% rispetto a dicembre 2016).
Nell’anno appena chiuso la raccolta netta relativa ai fondi comuni (circa il 31% del totale) ha toccato 2,1 miliardi (+33,1% rispetto al 2016), mentre quella relativa alle gestioni patrimoniali (circa il 23% del totale) ha segnato una flessione a 1,56 miliardi (-3,3% a/a).
Il totale delle masse a fine 2017 ha raggiunto i 50,4 miliardi (+4% a/a), comprensivo del risparmio amministrato, di cui 40,2 miliardi riferiti a quelle gestite. Si segnala che l’obiettivo del business plan 2015/19 che vedeva le masse a 50 miliardi è stato centrato con due anni di anticipo.
Sergio Albarelli, Ceo di Azimut Holding, commenta: “Grazie ad un dicembre molto dinamico, soprattutto sulla componente gestita, chiudiamo il 2017 con il nuovo record storico di raccolta netta annuale del gruppo a 6,8 miliardi, migliorando il dato già eccezionale registrato nel 2015″.
E aggiunge: “Il rafforzamento del nostro posizionamento all’estero contribuisce in modo strutturale allo sviluppo del Gruppo, che ha chiuso il mese di dicembre con 700 milioni di euro di raccolta organica e ha raggiunto, con due anni di anticipo, l’obiettivo del piano industriale quinquennale che prevedeva di incrementare le masse totali a 50 miliardi di euro entro il 2019”.