ll Ftse Italia Banche avvia la seconda ottava del 2018 con un lieve guadagno dello 0,3% e in linea dell’analogo europeo (+0,3%), sostenendo anche al Ftse Mib (+0,4%).
Il settore creditizio conferma l’avvio positivo nell’anno appena iniziato, rafforzando i guadagni della settimana precedente. Si conferma, quindi, la ritrovata fiducia degli investitori sul sistema tricolore. L’andamento è sostenuto anche dalla riduzione dello spread tra il decennale italiano e quello tedesco in area 155 punti.
Nel listino principale si mette in luce Banco Bpm (+1,9%), supportata dalla conferma della raccomandazione ‘buy’ da parte di Société Generale con target price di 4,3 euro.
Unicredit (+0,7%) rinvigorisce il progresso della settimana scorsa, anche per merito del mantenimento da pare di Mediobanca tra i titoli di acquistare.
Anche Ubi (+0,3%) consolida il progresso della settimana precedente. Il titolo continua a godere di una grossa considerazione sul mercato, come testimoniato dall’interesse riscosso dal covered bond da un miliardo collocato ieri.
Nel Mid Cap scatta qualche presa di beneficio su Popolare Sondrio (-0,1%) dopo lo scatto di oltre il 5% riportato nella prima ottava del 2018 dopo che i vertici hanno confermato che la banca si avvia a chiudere un buon 2017 con una qualità del credito in significativo miglioramento. Realizzi anche su Credem (-0,6%) dopo il +1,8% messo a segno nella settimana precedente.
Tra le Small Cap arretra nuovamente Carige (-1,2%), il cui cda si riunirà il prossimo 16 gennaio per fare il punto della situazione dopo la conclusione dell’aumento di capitale. Tra gli altri argomenti che sono oggetto di riflessione da parte del management vi è il raggruppamento delle azioni ordinarie e la conversione di quelle di risparmio.
Vendite anche su Creval (-5,8%) nel giorno in cui è partito il raggruppamento delle azioni nel rapporto di 1 a 10, con in mercato che resta in attesa dei dettagli dell’aumento di capitale da 700 milioni che sarà lanciato entro il primo trimestre 2018.
Acquisti invece su Banca Sistema (+0,9%), i cui indicatori patrimoniali al 30 settembre 2017 erano già nettamente superiori rispetto ai requisiti minimi fissati da Bankitalia per il 2018.