Altra sessione positiva per le borse europee, mentre Wall Street viaggia in frazionale rialzo verso nuovi record storici. Il tutto in attesa che prenda il via la stagione delle trimestrali statunitensi, che detterà il passo dei listini azionari dopo un inizio di 2018 in grande spolvero.
A Milano il Ftse Mib archivia gli scambi in progresso dello 0,7% a 23.005 punti, in linea con il Cac 40 di Parigi (+0,7%), mentre chiudono più arretrati il Ftse 100 di Londra (+0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%) e il Dax di Francoforte (+0,1%).
Pochi spunti oggi dall’agenda macroeconomica, con i dati sopra le attese sulla produzione industriale tedesca di novembre e la disoccupazione dell’Eurozona, in calo come previsto all’8,7% a novembre (record da gennaio 2009). In Italia il tasso di disoccupazione nello stesso mese è sceso all’11%, livello minimo da settembre 2012.
A fine settimana invece verranno pubblicati i numeri di dicembre sull’inflazione statunitense, che dovrebbero confermare una scarsa pressione al rialzo sui prezzi, indebolendo le posizioni dei “falchi”, favorevoli ad un’accelerazione nel ritmo di rialzo dei tassi Fed.
Sul Forex l’euro/dollaro cala a 1,192, sui minimi di oltre una settimana sui timori che la Bce possa ostacolare un rafforzamento della valuta in vista del meeting di questo mese. Lo yen invece recupera terreno sul biglietto verde (USD/JPY a 112,5) e sulla moneta unica (EUR/JPY a 134,1) dopo che la Bank of Japan ha lievemente ridotto gli acquisti mensili di titoli di Stato. Debole la sterlina (GBP/USD a 1,352) dopo il caotico rimpasto di governo promosso da Theresa May.
Tra le materie prime l’oro scende a 1.312 dollari l’oncia mentre il petrolio resta ben intonato in scia al calo degli impianti di trivellazione statunitensi e in attesa dei dati sulle scorte americane. Wti e Brent scambiano rispettivamente a 62,3 e 68,2 dollari al barile, sui massimi di circa tre anni.
Vendite diffuse sull’obbligazionario dove il rendimento del decennale italiano torna al 2,02%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 156 punti base. In rialzo anche il tasso sul T-Bond decennale, che torna sopra quota 2,5 per cento.
A Piazza Affari brilla FINECO (+4,9%), che nel 2017 ha registrato una raccolta netta totale di 5,9 miliardi, il miglior risultato di sempre. Il titolo si è guadagnato anche la conferma della raccomandazione ‘buy’ da parte di Kepler Cheuvreux, con target price alzato da 8,8 euro a 10 euro.
Acquisti sostenuti pure su BANCA GENERALI (+2,9%) e AZIMUT (+1,9%), anch’esse reduci da record di raccolta nel 2017. In evidenza LEONARDO (+2,3%), EXOR (+2,1%) e FCA (+2%) che Morgan Stanley vede, nello scenario migliore, a 30 euro.
Deboli le utilities gli energetici, oltre a MEDIASET (-0,8%) ma la peggiore del principale listino milanese è FERRAGAMO (-1,9%), penalizzata dal downgrade di Ubs da ‘neutral’ a ‘sell’, con target price abbassato da 22 a 19 euro.