Una sorta di euforia sembra aver contagiato tutte le borse del globo. Wall Street apre una nuova giornata all’insegna dei nuovi massimi e le piazze europee chiudono indistintamente in territorio positivo con Milano e Parigi che si contendono il livello più alto del podio con la prima a +0,7 e l’altra a +0,67%. Il prezzo del petrolio dopo aver cercato i nuovi massimi degli ultimi tre anni ritraccia in parte, ma resta nel tardo pomeriggio sopra il 62 dollari (Wti).
Qualche piccolo scricchiolio si avverte sul fronte dei tassi dove il T-bond americano sale di 5 punti base e, superata quota 2,50% di rendimento, sembra puntare sui livelli più alti toccati a marzo 2015 da cui lo separano ormai dieci decimi di punto mal contati. Anche i rendimenti di tutti i titoli governativi decennali dell’area euro aggiungono qualche punto base anche sulla scia del forte dato sulla disoccupazione europea ai minimi dal 2009.
L’euro contro dollaro continua la fase di discesa dal picco di venerdì e si riporta attorno a quota 1,1925.
L’indice dell’Impiantistica chiude la giornata di martedì con un rialzo dell’1,5%, più del doppio del Ftse Mib e tre volte l’Eurostoxx Prodotti e Servizi Industriali.
Ancora una volta sono Astaldi e Fincantieri a brillare all’interno del comparto con la prima che mette a segno un rialzo di oltre il 13% e si porta stabilmente a quota 3,10, la seconda che supera nella giornata quota 1,50 per chiudere a 1,47 con un progresso giornaliero che sfiora il 4%.
Non ci sono notizie specifiche a giustificare il trend dei due titoli se non la ritrovata fiducia nel gruppo dell’impiantistica romano e l’attrazione di interesse che caratterizza il gruppo cantieristico friulano da settembre in poi.
Bene, in giornata, anche Leonardo che avanza di un robusto 2,3%, mentre col segno negativo quasi identico e appena superiore al punto percentuale, Salini Impregilo e Trevi.